Alla fine del mese di settembre 2017, pubblicando l’articolo dal titolo “Un misterioso funerale solenne, lungo le rotaie del tram, dal Dopolavoro alla chiesa“, concludevamo con un avviso-appello ai lettori onde ottenere segnalazioni inerenti; soltanto qualche giorno dopo ci chiamò la signora Carla Peroni Lorenzini – nipote del Sergente Maggiore pilota della Regia Aeronautica Carlo Gozio dei Bèrnardèi caduto sui cieli di Lucca il 6 dicembre 1939 – invitandoci a visionare il corposo album fotografico relativo sia dell’arrivo a Gussago, da Lucca, il pomeriggio di domenica 10 dicembre alle 14 del corteo funebre con le spoglie del gussaghese, quanto le foto inerenti allo svolgimento del funerale tenutosi in Santa Maria Assunta e dell’accompagnamento al cimitero.
La signora Carla racconta: “Ero piccola, tuttavia ricordo assai bene di aver atteso, con i miei genitori, Rosina Gozio dei Bèrnardèi e Giuseppe, l’arrivo del corteo funebre all’inizio di via Caporalino, lato nord, innanzi la casa dei Gozio; giunse un lungo corteo, formato da diversi veicoli formali e di rito, militari ed altri ancora condotti da gussaghesi, tra cui il giovane Paolo Antonelli, noto macellaio, al manubrio della sua luccicante moto, posti all’inizio, di accompagnamento e quali battistrada, convoglio che si avviò sulla via IV Novembre per giungere alla Parrocchiale. Lo zio Carlo fu con me, sempre, molto buono anzi, fu lui a suggerire ai miei genitori di pormi il nome che porto, uguale al suo; veniva a prendermi all’asilo con una moto Guzzi”.
In effetti visionando le foto, con la guida attenta della signora Carla, si ha l’idea di un “funerale di Stato”, dopo quelli svoltisi a Lucca il sabato 9 dicembre 1939 – come recita l’annuncio della famiglia Gozio seguito da quello della famiglia materna Barbi nei necrologi del Giornale “Il Popolo di Brescia” del 9 dicembre di quell’anno, forniteci, qualche settimana fa, dall’Emeroteca della Biblioteca Queriniana del Comune di Brescia, che doverosamente pubblichiamo in foto.
Attendendo di trovare, presso le due biblioteche di Lucca, ulteriori notizie giornalistiche d’epoca sulla nota sciagura aviatoria militare, eventualmente pubblicate da testate lucchesi, è trascorso del tempo, comunque non invano dal momento che avendo, nel frattempo, contattato la Biblioteca Braidense la stessa ci ha potuto consegnare solo il 11 dicembre 2017 copia dell’originale del breve annuncio giornalistico pubblicato dal Corriere di Milano in data 7 dicembre 1939, in corrispondenza da Roma – pagina della cronaca in breve dal mondo.
[Roberto Gollo. Sala Microfilm. Biblioteca Nazionale Braidense. Sede della Mediateca Santa Teresa. Milano].
A 78 anni di distanza da quel dicembre 1939, pur dolorosamente, ci piace ricordare questa figura gussaghese di comandante pilota della nostra antica Regia Aeronautica perito nella più estesa sciagura aviatoria lucchese come, appunto, ci ha ampiamente ricordato, negli ultimi giorni gennaio 2018, il figlio Sergio Gozio e come invece succintamente e sbrigativamente racconta lo “stringato” annuncio del Corriere, 7.12.1939, che trascriviamo riportandolo ‘virgolettato’: “Un incidente di volo a Lucca – Tre apparecchi precipitati in seguito a una bufera. Roma, 7 dicembre. Ieri 6 corrente una numerosa formazione di apparecchi da bombardamento eseguiva un volo di navigazione da un aeroporto dell’Alta Italia ad un aeroporto della Sicilia. La navigazione veniva ostacolata da una violenta bufera e da formazioni di ghiaccio sulle ali. Tre apparecchi che si sono trovati nel cielo di Lucca investiti da un uragano sono precipitati. Alcuni membri dell’equipaggio si sono salvati col paracadute. Le operazioni di soccorso sono state prontamente organizzate dalle autorità aeronautiche con la efficace assistenza delle organizzazioni civili. (Stefani)”.
Nel corso di queste ultime settimane, mentre stavamo in attesa di ottenere da enti ed organismi altre notizie e testimonianze, abbiamo ricevuto corrispondenza e foto da Cristina Gozio, pronipote diretta del pilota Caduto, Carlo, in quanto figlia di Carlo junior. Di Carlo junior, figlio del pilota, ci ha rammentato anche il nipote acquisito Giovanni Uberti, il quale ci ha ricordato che negli anni ’80 più volte ci siamo fermati a parlare col terzo figlio del pilota, in occasione del rifornimento di carburante presso il distributore da lui condotto in Brescia, tra via F.lli Ugoni e via Folonari; ovviamente senza che alcuno rendesse noto il diretto rapporto di Carlo junior col defunto padre Carlo, nostro Caduto gussaghese sui cieli di Lucca durante una forte turbolenza, in quel dicembre di guerra, che diede origine ad una immane sciagura aviatoria: “18 cumuli di macerie a terra”, sostiene Sergio, “ovviamente, sciagura da far passare in sordina – per estensione, gravità e per inaffidabilità del servizio meteorologico italiano – sia verso gli alleati germanici quanto, soprattutto, da nascondere al nemico anglosassone. A parte, poi, l’inadeguatezza dei nostri aerei rispetto ai mezzi in dotazione agli “amici” ed a quelli di cui godevano i nemici; incursori erano i nostri aerei su Malta, con appoggio logistico su aeroporti siciliani. Sono note e dati che raccolsi più tardi quando – dopo essere stato con lo zio Paolo, gli zii ed i nonni Gozio dei Bèrnardèi alla Manica di Gussago, sino a diciassette anni – mi arruolai in Aviazione conseguendo la qualifica di manutentore per telescriventi”. “Papà Carlo”, continua Sergio, “visse sia a Gallarate, in casa Macchi, dove nacque mio fratello Luciano, quanto a Lonate Pozzolo”, sempre in provincia di Varese, nei pressi del vecchio aeroporto dell’aviazione militare, oggi Malpensa. Dagli anni novanta in poi, Lonate Pozzolo, come altri Comuni limitrofi, fu direttamente coinvolta nell’ampliamento dell’aeroporto di Malpensa, causando rilevanti ricadute sul territorio, non ancora sopite. “Malpensa non è sorta all’improvviso dal nulla, ma è la diretta conseguenza della presenza in territorio lonatese, tra il 1923 e il 1945, di uno dei più importanti aeroporti dell’aviazione italiana, ‘il Campo della Promessa’, inaugurato da Gabriele d’Annunzio (Pescara, 1863- Gardone Riviera,1938)”.
Bello ricordare, e per concludere, che alla fine di settembre ci è giunto dall’Argentina il ricordo conservato nella memoria di Vincenzina Piardi (Gussago, 1935) dimorante, dalla fine del 1939 sino al 1949, a Piedeldosso (“casa dèl Murì, locali al primo piano ubicati sopra il Ritrovo del Cacciatore”, angolo di via Larga con via Forcella e Sovernighe est): “Carolina Vivenzi, vedova con tre bambini viveva all’inizio di Piedeldosso, nei pressi del crocicchio di via Forcella con via Sovernighe e via Stretta; me la ricordo assai bene la signora con i suoi bambini, sempre molto riservata”. Che il dono della vita del nostro Caduto gussaghese, pilota Carlo Gozio dei Bèrnardèi, non sia stato invano, anzi valga per tutti i nostri giovani e da noi anziani, nati e cresciuti con il concetto di Patria, apprendano!
A cura di Achille Giovanni Piardi
Foto inviate da Carla Peroni Lorenzini e Cristina Gozio