Il giorno 30 maggio 2017 alle ore 19:30, nella Chiesa di san Lorenzo in Gussago, è stato messo in scena il musical “Gesù di Nazareth”. L’idea nasce nelle classi quarte della scuola primaria di Casaglio, nell’ambito del programma di Religione Cattolica, in cui si studia il Gesù narrato nei Vangeli e ovviamente dei motivi che portarono alla sua condanna. E allora mi sono detta: quale miglior modo di raccontare un processo se non attraverso una rappresentazione teatrale?
Ogni anno come scuola abbiamo un tema che unisce i nostri percorsi. Il tema di quest’anno è: la città ed i suoi vari ministeri. Alle classi quarte è stato affidato il Ministero delle Politiche sociali, con particolare attenzione al rispetto della legalità. E quale legalità nel processo fatto a Gesù? L’analisi di un processo ingiusto (quello appunto di Gesù di Nazareth) ci ha portati a riflettere su come dovrebbe essere invece un “giusto processo”.
È così che è nata l’idea di uno spettacolo, condiviso dalle altre discipline e che potesse coinvolgere anche i bimbi dell’attività alternativa. Gli alunni guidati da me e dalle insegnanti di italiano, matematica e musica, hanno scritto il copione, preparato le scenografie e gli inviti, ideato i balletti e imparato le canzoni. Il tentativo è stato quello di rielaborare il testo evangelico del processo a Gesù, sotto forma di copione e scrivere poi, come sarebbe potuta andare se… analizzare cioè un fatto reale, storico ed immaginare un altro epilogo, rileggere la storia.
Il messaggio che abbiamo cercato di trasmettere è che a volte, il destino di un uomo, può dipendere da ogni singola scelta fatta dagli altri. Che la storia non è scritta a priori, perciò è bene ricordare che, anche se a volte costa fatica, la giustizia, la verità, l’onestà, sono le uniche vie che possono renderci uomini e donne in senso pieno ed autentico.
In una scuola che ci chiede sempre più di promuovere competenze non solo disciplinari, ma soprattutto sociali, il teatro come forma interattiva di linguaggi diversi è un prezioso strumento formativo, multidisciplinare e interdisciplinare, un’ importante forma di “comunicazione”: chi recita non è solo l’attore, ma anche lo spettatore che “vive” l’esperienza della rappresentazione come se fosse realtà e non una finzione. Il teatro regala emozioni… quelle che speriamo di aver regalato anche noi con questo spettacolo.
Articolo di Cristina Lanotte
Fotografie di Iosemilly De Peri Piovani
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