Gussago, anno 1929; la torre campanaria, inaugurata il 15 agosto dell’anno 1931, è ancora in fase di costruzione. Veduta panoramica d’insieme, verso est, colta dalla strada che sale sul colle della “Santissima”. Ben si nota la recente piantumazione che va a creare il nuovissimo Parco delle rimembranze (1928) posto a nord del fabbricato delle Scuole Elementari. Immagine colta dalla strada campestre che sale al dominante cittadino colle Barbisone della “Santissima”, dall’originale nome di “Santissima Trinità”, antico Convento domenicano. Attorno alla Prepositurale di Santa Maria Assunta (sec. XVIII), al centro, si notano i vari poderi con casa padronale e brolo, tra cui, un poco più a nord est, quelli dei Piardi tra le vie Stretta e Larga ed altri alla Manica sino alla collinare “Boschetta” (appena individuabile, sul lato destro della foto) di S. Rocco, confinante con l’omonimo tempio e protraendosi a nord – est anche sino alla nota strada interpoderale detta Sabadina (cammino che va dalla cascina Loda a valico della Forcella).
Al centro il colle Navazzone con, in alto, proprio in sommità, il podere e la Villa “Camaldoli” (Camàndoi, in dialetto locale) ex monastero. La villa sul colle fu, sino agli anni Cinquanta del sec. XX, adibita a Seminario minore della Diocesi di Mantova, per decisione del bresciano vescovo Domenico Menna, vescovo dei mantovani dal 29 maggio 1929 al Settembre 1954 (+1957). Sul Navazzone studiò inizialmente, come tanti altri chierici, anche Don Bruno Bertolotti da Gonzaga (Mn) poi Parroco, dal 1975 e per un quarantennio, di S. Giacomo Maggiore Apostolo, terra dei Piardi, in CIZZOLO di Viadana (Mantova). Qui a Camaldoli di Gussago, ormai sua dimora stabile dal 12 settembre 1954 dopo le dimissioni quale Ordinario della città di Virgilio, muore il vescovo Mons. Domenico Menna l’anno 1957, il giorno 8 ottobre. È l’Arcivescovo Montini (Concesio, 1897) a celebrare nella cattedrale mantovana i funerali del clarense, amico e maestro, vescovo Menna.
Mons. Menna, bresciano d’origine per essere nato in quel di Chiari (1875), fu autore della liberazione dal carcere fascista di Don Primo Mazzolari, il 31 luglio 1944, nonostante le gravi accuse di collaborazione con la “Resistenza” che il regime fascista gli muoveva; fu lo stesso Mons. Menna ad accompagnare alla mantovana Parrocchia di Bozzolo il liberato Don Primo. Don Primo Mazzolari nel periodo del Ventennio, soprattutto nel corso degli anni Trenta, fu ospite gradito, privilegiato in quel di Gussago in seguito alle forti capacità di comprensione e fortezza di cui era dotato il notissimo nostro Prevosto Mons. Giorgio Bazzani. Sino agli anni Ottanta del secolo XX vi era, ancora, in Gussago chi ricordava le infuocate, accalorate prediche di Don Mazzolari dal pulpito ligneo della nostra Parrocchiale S. Maria Assunta. A Camaldoli dal vescovo Menna si recava, quando diretto a Concesio e Bovezzo, il vescovo di Milano Giovanni Battista Montini.
Ad est della Parrocchiale il bellissimo vigneto, in zona detta Castelli come lo è tutta la Piazza, di proprietà della Parrocchia S. M. Assunta e condotto sino al 1952 dalla famiglia Cartella dimorante nell’attigua casa già Trebeschi di Via Chiesa. Un poco più ad est i vigneti Venturelli a cominciare dal grande podere attiguo alla villa padronale divenuta poi, 1960, sede della Scuola di Avviamento Professionale Industriale, indi Scuola Media “A. Venturelli”. La foto presenta, in basso, l’edificio, di recente costruzione, delle nuove scuole elementari.
A cura di Achille Giovanni Piardi