Gussago piange Federico, i funerali mercoledì mattina

Federico Gozio
Federico Gozio

Gussago piange il 22enne travolto da una Bmw a Monticelli Brusati. Era uno studente modello, uno sportivo appassionato e un amico per tanti.

Incolmabile dolore e infinito cordoglio in paese per la morte di Federico Gozio, il 22enne studente universitario di Gussago, che è stato travolto, domenica, da un’auto a Monticelli Brusati, a una decina di chilometri da casa. Era sulla via del rientro Federico, quando, sulla corsia opposta, una Bmw guidata da un 19enne ha sterzato improvvisamente, perché dal ciglio della strada era scattata una lepre. Il guidatore, per non investire l’animale selvatico, ha sbandato a sinistra ed è finito sulla corsia opposta. Non si era accorto, che da lì giungeva Federico Gozio, in sella alla sua bicicletta da corsa. Sbalzato dal sellino, Federico è caduto sulla Bmw, sfondando cofano e parabrezza per poi cadere a terra, con gravi ferite. Qualcuno ha chiamato il 118, poi la corsa alla vicina clinica San Rocco di Ome, dove, purtroppo, Federico è morto. Il giovane universitario non aveva con sé documenti e il riconoscimento è avvenuto attraverso il telefono cellulare. I carabinieri, che sono intervenuti dopo la segnalazione, hanno cercato sullo smartphone il telefono di casa, quello della mamma e del papà di Federico. Ed hanno iniziato a chiamare. È solo immaginabile l’angoscia con la quale i familiari, pur avendo avuto una comunicazione parziale di quanto era avvenuto, sono stati raggiunti dalla notizia dell’incidente e della gravità di Federico. Dalla casa dei Gozio – in via Peracchia, in fondo alla piazza principale, presso l’antica pesa – sono partiti i familiari. Ma Federico era già morto. Figlio di Riccardo, ingegnere con uno studio nel centro del paese, e di Marina Pizzi, quotata ricercatrice e docente di medicina molecolare e traslazionale dell’Università degli Studidi Brescia, fratello di Elisabetta, di due anni più piccola, nipote del medico di Gussago e Rodengo, Dionigi Gozio, era conosciutissimo in paese. «Un ragazzo sportivo, pieno di energia – ricordano gli amici, quelli che sono cresciuti con lui – sempre sorridente e cordiale». Un’infanzia passata, raccontano in parrocchia, a giocare e a divertirsi tra i cortili e i campi sportivi dell’oratorio. Per la propria carriera, Federico, aveva scelto l’indirizzo di Ingegneria all’Università degli Studi di Brescia, e aveva passato un anno all’estero per l’Erasmus, alla Heriot-Watt University di Edimburgo. Tante fotografie raccontano il suo amore per lo sport- la vela, la bicicletta – i suoi soggiorni inglesi e scozzesi, immagini intense di un ragazzo dai guizzanti occhi scuri e dall’ampio sorriso.

«Federico era un ragazzo modello – racconta Don Raffaele Maiolini direttore dell’Ufficio per l’educazione, la scuola e l’università della diocesi di Brescia -, con un’ottima carriera accademica. Capace di mettere insieme tutte le sfaccettature della vita, non trascurando studio, amicizie e hobby; capace di dare un ordine e priorità nella vita. Posato e maturo, frequentava il quinto anno di Ingegneria edile-architettura, all’Università. Era sempre allegro, sorridente, e sapeva portare gioia nel gruppo di amici». I suoi funerali si svolgeranno domani alle 10 e 30, nella prepositurale di Santa Maria Assunta di Gussago.
Federico Bernardelli Curuz

Fonte: Giornale di Brescia

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