Prese di mira le abitazioni di Gussago. Tre albanesi e un rumeno bloccati in città con la refurtiva. In via Livorno i carabinieri hanno bloccato un furgone rubato: a bordo attrezzi per forzare porte blindate e casseforti oltre a soldi e gioielli.
21 novembre: è una data che la famiglia Cappelletti diGussago ricorderà a lungo. Mentre la signora Cappelletti era in ospedale per partorire e il marito le era a fianco, i ladri hanno fatto irruzione nella loro villetta di via Di Vittorio (la casa era vuota). Hanno rubato soldi, gioielli e la macchina per il caffè. Sempre a Gussago, prima di far ritorno a Brescia i ladri, tre albanesi e un romeno, hanno «ripulito» una casa in via Don Mazzolari.
I ladri seriali – gli albanesi viaggiavano a bordo di un furgone rubato a Ospitaletto, il romeno su una fiammante C5 – sono stati intercettati dai carabinieri della Compagnia di Brescia in via Livorno. Recuperata refurtiva per 8mila euro oltre ai ferri del mestiere: piede di porco, fresa e attrezzi per scardinare porte blindate e casseforti. Era in corso un servizio antifurti dopo l’impennata di episodi nei quartieri della città e nell’hinterland, quando la «banda» è caduta nella rete. Recuperata e restituita la refurtiva sottratta a Gussago, ma sul furgone c’era dell’altro, merce che attende di essere riconosciuta e restituita. Rubati nelle case gioielli, soldi, Rolex, orologi di marca e cellulari, ma anche un Folletto. Chi ha subito furti può recarsi in caserma, in piazza Tebaldo Brusato, ma deve avere con sé la copia della denuncia.
I carabinieri sospettano che i quattro stranieri possano aver messo a segno altri furti sia in città, sia in provincia, nei Comuni di Gussago, Roncadelle (in via Gramsci un ladro è stato messo in fuga mentre si arrampicava lungo una grondaia per raggiungere il quarto piano), Ospitaletto e Castelmella, oltre a Badia, Violino e Buffalora. Al vaglio le immagini delle telecamere di sicurezza. Da tempo i quattro si muovevano sul furgone, con l’auto in appoggio. La banda agiva tra le 18 e le 20, e si è capito il perché: uno degli albanesi aveva l’obbligo di dimora e doveva rincasare per le 22. Dei quattro, un albanese di 26 anni è stato scarcerato perché senza precedenti; in carcere i connazionali di 32 e 29 anni, ai domiciliari il romeno 29enne. Tutti attendono il processo.
Fonte: Bresciaoggi