L’edificio settecentesco costituisce l’accesso naturale al convento della Santissima. Il sindaco: cresce la sensibilità di privati e aziende, sogniamo un recupero pubblico.
Lo slancio entusiastico e imprenditoriale per il progetto di rinascita della Santissima, sotto l’egida e l’impulso del Museo del Gusto Lombardia (e della sua possibile apertura all’interno dei locali dell’ex convento domenicano di proprietà del Comune) potrebbe portare al recupero di un altro edificio storico di Gussago, il Taglietto. «La Santissima – spiega il sindaco Bruno Marchina – fungerà da vetrina per gli eventi principali. A corollario si stanno trovando disponibilità di molte realtà che offrono i propri spazi per ospitare laboratori e attività didattiche. La speranza e l’obiettivo sono che, partendo con il recupero funzionale di una porzione dell’ex convento, si inneschi un meccanismo di sensibilità, andando così ad accendere l’attenzione e a creare una serie di eventi e iniziative, che, speriamo inducano le attività, le imprese e i privati a effettuare delle donazioni. Queste donazioni potrebbero portare anche al recupero della costruzione tardo settecentesca del Taglietto, l’accesso naturale alla Santissima, che troverebbe una collocazione funzionale all’interno dell’intero sistema museale».
La villa detta Taglietto, costruita a metà del 1700 da un avo di Paolo Richiedei, sorge sul crinale del colle della Santissima, rivolto a est. Il toponimo rinvia a un cognome: Taglietti, erede di Camillo, un mercante di calze che aveva raggiunto un’ottima posizione a Brescia. Costoro avevano acquistato il terreno, che poi era stato comprato dai Richiedei. Ed ecco sorgere l’edificio. La studiosa Rinetta Faroni nel volume «Viaggio dentro un lascito: il patrimonio di Paolo Richiedei nella storia della Fondazione», racconta di una casa padronale, non priva di eleganza e arredata con raffinatezza. Casa del fattore per il lavoro nei campi e in alcuni casi, dunque, anche di villeggiatura. I Richiedei venivano, infatti, a Gussago solo durante l’estate per controllare raccolti e vendemmia e ripararsi dalla calura. La costruzione, aggraziata e immersa nel verde, aveva attratto pure l’attenzione di Angelo Inganni, il quale la scelse come soggetto principale per un olio su tela di pregevole fattura, «Veduta della villa del Taglietto a Gussago», dipinto dal grande pittore bresciano, probabilmente mentre osservava la placida struttura campagnola dalle finestre della Santissima, nel 1845. Il Taglietto, di proprietà della Fondazione Richiedei, è disabitato da più di quindici anni e oggi è in stato di degrado.
L’Associazione «Amici del Museo del Gusto Lombardia» – ente che punta all’apertura del museo alla Santissima – ha, tra gli obiettivi e i desideri del futuro, l’acquisto della villa settecentesca e un suo recupero funzionale. Una sensibilità per la salvaguardia dei luoghi storici che si sta lentamente riscoprendo nei gussaghesi: «Ci sono già ottimi riscontri – prosegue Marchina – e disponibilità concrete di imprese edili elettriche, idrauliche, pronte ad intervenire, gratuitamente sul tema Santissima, che è il primo vero obiettivo del Museo del Gusto. Convinti che tutto questo funga poi da volano per l’economia di Gussago, creando nuovi posti di lavoro e che permetta il recupero dell’exconvento (che deve essere visitabile da tutti, essendo cosa di tutti) e, speriamo, anche del Taglietto».
Federico Bernardelli Curuz
Fonte: Giornale di Brescia