Dato l’addio alla componente sebina, che si è aggregata alla Valle Camonica, il Gal Gölem riparte con i diciotto comuni triumplini a cui si aggiungono quelli di Collebeato, Gussago, Cellatica e Botticino, alla ricerca di uno spazio e di finanziamenti che arriveranno tramite la regione Lombardia da fondi europei, nell’ambito del Piano di Sviluppo Locale della Comunità montana. Un progetto, quello messo in pista dal nuovo «Gal Gölem Valle Trompia e colline prealpi bresciane»,che, entro il 2020, grazie a una programmazione condivisa promossa anche con incontri territoriali e a un processo partecipativo capillare, intende promuovere interventi per oltre sette milioni di euro negli ambiti individuati, che spaziano dallo sviluppo e innovazione delle filiere locali alla tutela del paesaggio, uso del suolo e biodiversità fino al turismo sostenibile.
Il Piano individua poi come tematica trasversale quella dell’inclusione sociale. In sostanza, accanto al potenziamento di iniziative già messe in pista anche con i finanziamenti del piano precedente (4 milioni d’investimenti), si punta ancora più in alto. Ora, ad esempio, con il potenziamento degli interventi sugli alpeggi, il sostegno al nostrano di Valtrompia e con il recupero di edilizia rurale, si pone attenzione alle comunità resilienti, al recupero del suolo agricolo abbandonato per farne orti sociali, all’aggiornamento e alla formazione continua. Così è per quella che dovrebbe vedere l’Università di Parma unitamente al Consorzio del Dop valligiano, alla comunità montana ed altri partner mettere in pista un progetto pilota di stagionatura del nostrano in miniera, oppure quella per il progetto che il nuovo socio, il comune di Collebeato, con l’Università di Brescia fondazioni, partner anche privati e comunità montana immagina di realizzare al monastero di Santo Stefano con il recupero dell’edificio e del sito. Sui nuovi progetti incombe l’incognita dei finanziamenti rispetto alle disponibilità che regione Lombardia ha messo in pista, attraverso fondi europei, che prevedono anche 64 milioni a disposizione dei Gal lombardi.
Flavia Bolis
Fonte: Giornale di Brescia