Gelate in Franciacorta e Valtenesi: timori per la prossima vendemmia

Un vigneto di Gussago
Un vigneto di Gussago

«I germogli dove sono presenti i piccoli grappoli, si sono “lessati”. Per la vigna è come se fosse tornato l’inverno». C’è sconforto, ma soprattutto tanta preoccupazione tra gli agronomi delle cantine della nostra provincia. La gelata registrata nella notte tra martedì e mercoledì (la replica era attesa la notte appena trascorsa) potrebbe – il condizionale è d’obbligo – aver compromesso parte della vendemmia 2017. Tutte le aree della provincia sono state colpite: dalla Franciacorta alla Valtenesi, dal Lugana al Montenetto. Il record si è registrato nelle campagne di Gussago dove la colonnina, alle 5 del mattino, ha toccato i -4,5 gradi.

«Dai primi sopralluoghi emergono danni a macchia di leopardo – dichiara il vicepresidente del Consorzio Franciacorta, Silvano Brescianini -. Fenomeno anomalo che ha colpito senza una discriminazione di altitudine. Difficile al momento fare una stima dei danni, potremo dire qualcosa solo tra qualche giorno. Tuttavia, trattandosi di un fenomeno precoce, crediamo ci siano buone possibilità di recupero, anche per i filari più colpiti».

Il Consorzio Franciacorta ieri ha inoltrato alle aziende una nota in cui si esprimono impressioni di «un danno importante e generalizzato». I vigneti all’interno dei broli con muraglia, tipica della Franciacorta, sono rimasti più riparati e non sembrano aver subìto danni. «La partita non è finita, meglio non creare inutili allarmismi – precisa Brescianini -. I conti si faranno quando l’uva si peserà e si porterà in cantina. Sono ancora molte le variabili in campo, bisogna vedere come reagirà la pianta nei prossimi mesi: tra giugno e luglio sarà importante vedere quanto piove. E poi mi creda, i pochi grappoli verranno nutriti meglio dalla pianta». Sulla stessa lunghezza d’onda anche Diego Cortinovis, agronomo della Berlucchi: «La gelata è arrivata in un periodo delicatissimo per il ciclo della vite. Speriamo che queste temperature non si protraggano a lungo: sabato dovremo tirare le fila dell’entità dei danni subiti in questi giorni, ma per ora non è a rischio la vendemmia».

È tutta l’agricoltura bresciana a soffrire delle inattese gelate di questi giorni, danni si sono registrati nelle coltivazioni di ortaggi e verdure di stagione: «Si sono salvate solo le colture sotto serra – racconta Felice Poli, agricoltore di quarta gamma di San Zeno -, mentre abbiamo registrato danni su oltre il 40% della superficie coltivata a pieno campo per spinacio, radicchio, zucchine ed indivie. Salvi anche i terreni coperti dai tessuti che mantengono più alte le temperature del terreno, ma richiedono un grande investimento e non tutti gli agricoltori ne sono dotati».

Preoccupazione anche nel quartier generale di Coldiretti Brescia. «La preoccupazione è tanta – dichiara il presidente Ettore Prandini – anche perché alle temperature basse va aggiunta la siccità. Per garantire una redditività aziendale è determinante programmare anche il piano assicurativo, utilizzare lo strumento dell’assicurazione è necessario per prevenire i danni atmosferici. Entro il 30 aprile, presso Cattolica Agrifides di Coldiretti Brescia, sarà possibile sottoscrivere l’assicurazione agevolata per il settore vitivinicolo». Mentre il presidente di Confagricoltura, Francesco Martinoni richiama l’attenzione delle istituzioni: «Vi chiedo di starci vicini e di essere pronti a mettere in piedi le misure necessarie nel caso in cui le temperature non si alzino, creando quindi i presupposti per la richiesta di uno stato di calamità naturale».
Roberto Ragazzi

Fonte: Giornale di Brescia

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