Claudio Codenotti nativo di Gussago scrive dal Giappone e menziona i giochi svolti in Oratorio “San Filippo Neri”.
Padre Claudio Codenotti dei Missionari Saveriani di Parma
In Facebook: <<Che ci crediate o meno, pubblico ugualmente… questi/e son ancora un patrimonio in un piccolo scrigno qui in Giappone. Sarà l’unica ricchezza che lascio in eredità! … ogni tanto, sul letto, provo ancora a vedere se mi è rimasta la mira dei bei vecchi tempi. Così, tanto per gustarmi ricordi e rimanere “Giocoso”>>.
Gli fa eco Achille Piardi affermando: “Sono trascorsi da quel tempo ben 12 lustri e più, però!”.
Padre Claudio con rifermento al giuoco in Oratorio “San Filippo Neri” in tempi lontani continua, nel corso di una conversazione a suon …di tastiera, a ricordare quando compiva, lui poco più di un fuscello – chi non lo ricorda, avendolo avuto anche a Catechismo – “IL VOLO DELL’ANGELO” per mezzo dello “passo gigante” non scendendo quasi mai dopo il solo primo giro o turno. A spronarlo sicuramente sono le semplici parole di Giuseppe Reghenzi che accompagnano le sue belle foto del nostro territorio gussaghese, lodevole iniziativa in corso da circa due anni. Padre Claudio è entusiasta delle foto di Gussago proposte dal Reghenzi.

Vincenzina Piardi. (Osservando il quadrante dell’orologio) Bello il campanile! Le quattro meno venti minuti.
Claudio Codenotti, abitando sotto il campanile “qualche volta ci andavo a suonare le campane, si cercava di farsi sollevare dal “campanù”, il San Giorgio, ma il sacrestano era sempre vigile”. Il sacrestano, inizialmente solo campanaro, era: Paolo Arici, padre di Regina, in compagnia della seconda sposa, nota a tutti come “Tirì”. Come possiamo comprendere: “…beh, io ero di casa e a qualche suonata ho assistito, come anche farsi tirar su un poco dalla corda”. “Una cosa però vorrei chiederti Giuseppe, per caso tu o qualcuno di voi, ha una foto del famoso ‘passo gigante’ che stava all’oratorio negli anni sessanta? Sembra che sia una cosa rarissima a quei tempi; era il gioco preferito di noi ragazzi. Nemmeno in Internet si riesce a trovare una referenza al riguardo, bisognerebbe chiede ad Achille Piardi, chissà che non trovi qualcosa”.
Giuseppe Reghenzi a Claudio Codenotti. “A Trovare foto sul passo gigante ci ho provato anch’io ma con gli stessi tuoi risultati. Si litigava per fare un giro in più”.
Interviene Umberto Felice. “Al passo del Gigante mettevo sempre il fazzoletto più lontano possibile per non essere eliminato…”.
Gli fa eco Giuseppe Reghenzi: “D’estate mi è successo, ancora, di scorticami l’interno coscia…,con parecchio dolore, ma non mollavo”.
Claudio Codenotti a Giuseppe Reghenzi. “Esperienza dove tutti ci siam passati, e con l’esperienza si sopperiva poi agli imprevisti. Non mi ricordo il quando, il come e il perché poi sia stato abbandonato… forse il pericolo o qualche incidente? Chiedo ad Achille Piardi che all’oratorio era di casa”.
Achille Piardi a Claudio Codenotti; PASSO GIGANTE ABBANDONATO? MA? Per altre NUOVE idee di modernismo; vollero realizzare un prato erboso e con ciò tolsero pure l’attiguo campetto di Pallavolo. Ai nostri/vostri tempi la recinzione oratoriana lato sud era con muro discretamente alto, poi diedero …aria lasciando solo uno zoccolo, più o meno come l’attuale, ponendovi sopra una inferriata/cancellata di due metri e cinquanta. Negli anni 70 il PASSOGIGANTE vi era ancora, anzi era stata fatta attorno, nel giro …dei piedi in rincorsa, una massicciata di cemento e sabbia al fine di vitare che si creassero di continuo avvallamenti/buche (…dato il peso di Giuseppe Reghenzi, sebbene compensato dall’esilità di Claudio Codenotti). Personalmente, aggiunge Achille, vi salii solo una volta, e comunque “mè s’è èmbrössiàt èl galù – nonostante il riparo in cuoio sul canapo che stringeva, però, all’inguine destro (od era il sinistro? Vedete avendovi inserito la gamba una sola volta, non ne ho un ricordo chiaro; credo vi si inserisse la gamba sinistra e con l’altra si cercava di camminare velocemente in circolo cercando la necessaria rincorsa e velocità al fine di prendere …il volo: quello dell’angelo). Mi piaceva vedervi fare l’Angel cercando di afferrare anche il fazzoletto per ripetere il giro senza dover … mollare al primo turno. Sì, all’Oratorio ci stavo, come asserisce padre Claudio; ci sono stato dai sei anni sino all’anno 1982, quando avevo già compiuto i 34 (… ho lasciato anche di fare Catechismo, poichè non potevo essere stabilmente presente né al Magistero del mercoledì, né la domenica per la lezione di Catechismo, causa lavoro, che mi portava in giro …per la penisola). All’Oratorio san Filippo Neri di Gussago, come possiamo vedere vi è stato un “gran movimento/avvicendamento”, infatti: lasciato l’incarico da parte di don Egidio RUBAGOTTI nel dicembre 1962 (con tutte le innovazioni – anche ricreative e sportive – apportatevi dal luglio 1950 attraverso il prezioso aiuto dei suoi collaboratori: Piero M. – Renato B. – Domenico F. – Franco P. – Valerio C. – Paolo D. – Luigi De. – Franco T.) poiché nominato Arciprete a Palazzolo – Sacro Cuore, la …Vacanza curaziale/Direttore Oratorio dal dicembre 1962 all’estate 1963, dopo la partenza di don Enrico COTELLI del 6.5.1967, arrivarono don Marcello Casari (mai insediatosi in Oratorio, però lo conobbi…), don Angelo Marini (1967/68), ((a novembre, il 17, 1968 l’arrivo del nuovo parroco don PORTA, dopo alcuni anni di Economo Spirituale/Amministratore da parte di Giovanni Giavarini – Parroco di Cellatica, causa la malattia e l’assenza del Parroco nostro, don Vittore Antomelli)), don Fortunato Patroni (1968-1971), don Armando Scarpetta (1971-73), la nuova …Vacanza curaziale/direttore Oratorio, don Angelo Nolli (1974/79), don Mario Benedini (1979/90). Come potete vedere tante teste, diverse e …diversificate, in assai poco tempo. In soli circa 17 anni (1962-1979) si alternarono ben 7 (quasi otto) Curati/Direttori Oratorio. Un …turnover troppo veloce e qualche idea di super efficientismo.
Giuseppe Reghenzi ad Achille Piardi. “Come ho già avuto più volte modo di affermare, don Enrico è quello che più spesso mi capita di ricordare; …aveva ‘quel quid’ in più”. Don Angelo Nolli celebrò il mio matrimonio. Tornando al passo gigante, adesso nel canapo non ci passerebbe sicuramente più la gamba”.
Achille: si potrebbe allargare l’asola del canapo!
Claudio Codenotti, si faceva la fila anche per lungo tempo per attendere il proprio turno, e i giochi possibili erano tanti, oltre al classico e mitico “Angel”.
Interviene Achille affermando: del tempo in cui si volava in tutti i sensi.
Padre Claudio: “Abitando a fianco della chiesa e passando la scorciatoia (dalla porta Ovest a quella Est della chiesa), all’Oratorio “San Filippo Neri” arrivavo tra i primi a prendere le corde da agganciare alle catene fisse penzoloni (ed in circolo all’anello che sormontava la ghiera).
Giuseppe Reghenzi a Claudio Codenotti: “Come Angel tu avevi più carte da giocare, io ti ricordo abbastanza snello, io sono sempre stato….in carne”.
Claudio Codenotti a Giuseppe Reghenzi: “…io magrissimo, fino a 20 kili fa…”.
Achille Piardi. “Va la do me a voter … a fa l’ANGEL söl passo/gigante”. Ho trovato una sola foto (tra le mie 35000) risale però al 1947, durante il passaggio di un funerale il cui corteo sta per salire i gradini della nostra scalinata. Aldilà dal muro (oggi sede dell’atrio ACLI), a sx sulla foto, si nota il passo/gigante. Se vi accontentate, diversamente debbo incaricare della ricerca – per Vostro conto e …paganti Voi medesimi – dei professori/studiosi/specializzati; …ve ne sono a Gussago!

Il Caffè Tram ed il Tram, appunto, fermo difronte al locale di mescita. A sinistra quello che, negli anni ’50, diventerà la sede del circolo ACLI. Oltre il muro si nota una parte del cortile dell’Oratorio maschile San Filippo Neri col famoso “Passo/gigante”. Siamo all’anno 1947.
Giuseppe Reghenzi ad Achille Piardi. “BRAO, Achille; …molto bella ed evocativa”.
Claudio Codenotti. “Grazie Achille Piardi; bellissima foto che raccoglie molto più di quanto desiderato. Sarebbe bello riuscire a costruirne uno e magari metterlo in un nostro asilo… ma le maestre mi lincerebbero”.
Achille Piardi a Claudio Codenotti; prego. Qualche volta le mani nostre e la di LUI “testa” compiono miracoli! Ciao
Achille Piardi a Claudio Codenotti; linciarti? Appena! (…si afferma da parte di studiosi e soprattutto filosofi che a mala pena, oggi, la scuola italiana insegna, di certo NON EDUCA). Che avesse proprio ragione quel tal G.B. Montini nato a Concesio (vicino a casa nostra e confinanti di Comune) nel 1897: “”La società – dei nostri tempi (i suoi ed anche quelli di Achille che qui, ora racconta) – più che di maestri ha bisogno di esempi””(!).
Claudio Codenotti, commenta: “Giuseppe, Achille, Don Enrico senza aspettare la mia Cresima, ci pensò lui a darmene un anticipo… uno scapaccione (ben meritato) che mise fine al mio curriculum di ragazzo troppo vivace. Il ricordo di don Enrico desideroso di partire in ‘Missione’ fece il resto. Forse l’inizio della mia vocazione missionaria non stava altro che nel desiderio di volerlo imitare. Tanto era la mia stima di ragazzo verso di lui (nonostante lo scapaccione)”.
Achille Piardi a Claudio Codenotti – Missionario dei SAVERIANI in Giappone; sarebbe contenta VITTORINA, sorella di don ENRICO COTELLI, leggere le tue parole. Ogni tanto ci sentiamo nonostante ed a causa dei suoi lutti in famiglia negli ultimi 4 anni. Per la famiglia di don Enrico GUSSAGO è, sempre rimarrà, il loro “primo amore” e quello di loro fratello. (Dei Cotelli fratelli del nostro don Enrico sono rimasti in vita Vittorina e Vittorio – mio coscritto – padre di famiglia e, da 30 anni, Diacono permanente e già Capo della Comunità dei Diaconi Brescia).
Claudio Codenotti. Fai loro sapere che grazie a don Enrico sono missionario qui in Giappone!
Interviene anche Vincenzina Piardi la quale – rivolgendosi a padre Claudio Codenotti – scrive: “Se ho capito bene: Don Claudio, sta in Giappone! Le mando un caro saluto dall’Argentina, adesso in un batter d’occhio abbiamo il mondo tutto fra le mani!”.
Achille Piardi a Claudio Codenotti; vedo come fare. Comunque ritengo ricordare aver, più volte, parlato con Vittorina e Luigi (ora defunto da circa tre anni) della tua missione “DUC IN ALTO” (Prendi il largo) di …INVIATO IN GIAPPONE. Non credo, invece, averne parlato col Diacono Vittorio; infatti non lo incontro dal 17 aprile 2004 ed assai raramente anche prima. Comunque Vittorio lo trovi in Facebook con un profilo personale di cui ti manderò gli estremi.
A cura di Achille Giovanni Piardi