Il gruppo ANEI di Gussago a Fossoli con gli studenti delle medie

Gita ANEI a Fossoli 2013

Il Gruppo ANEI di Gussago ogni anno offre agli studenti della 3^ media di Gussago l’opportunità di conoscere un luogo della “Memoria”. Il 22 maggio 2013 il Gruppo accompagnato da alcuni professori, dalla dirigente dell’Istituto Comprensivo di Gussago Enrica Massetti, dal Sindaco Prof. Marchina Bruno, dal Sig. Cartella Giuseppe presidente infaticabile del gruppo ANEI e da con alcuni simpatizzanti, ha visitato il campo di smistamento di Fossoli.

Il campo di Fossoli nacque come campo di prigionia e concentramento situato nell’omonima località dell’Emilia-Romagna, allestito dagli italiani nel 1942. Fu successivamente utilizzato dalla Repubblica Sociale Italiana e quindi direttamente dalle SS come principale campo di concentramento e transito (in lingua tedesca: Polizei- und Durchgangslager) per la deportazione in Germania di ebrei e oppositori politici. Nel dopoguerra, vi furono internati prigionieri dello sconfitto regime, fu inoltre usato per campo profughi e fu in esso che mosse i primi passi la comunità di Nomadelfia. Vi transitarono anche Primo Levi e Terensio Olivelli (a cui è intitolata la scuola di Sale di Gussago).

Si è trattato di un momento di alto spessore culturale, dove i ragazzi hanno capito l’importanza del “ricordo” affinché ciò che è successo non debba ripetersi. Abbiamo avuto anche l’incontro con il sindaco di Carpi e la possibilità di visitare il museo del deportato a Palazzo dei Pio. Dal 1973 Palazzo dei Pio ospita il Museo Monumento al Deportato in un percorso che parte dal cortile delle stele e si sviluppa per tredici sale a piano terra. Gli ambienti, di grande impatto emotivo e di suggestione, sono caratterizzati da graffiti con opere di grandi artisti quali Longoni, Picasso, Guttuso, Cagli e Léger e con frasi incise sulle pareti tratte dalle Lettere dei condannati a morte ella Resistenza europea. In poche teche sono esposti alcuni oggetti appartenuti a detenuti nei campi di concentramento. Il percorso si conclude nella sala dei Nomi dove sono graffiti i nomi di oltre tredici mila italiani morti nei campi di concentramento europei. Il cortile delle stele, vero e proprio monumento all’interno progetto museografico, presenta sedici alte stele in cemento armato con incisi i nomi dei luoghi dello sterminio della seconda guerra mondiale.

Al ritorno ci siamo fermati per visitare Modena con il suo magnifico Duomo. Penso che tutti abbiamo “portato” a casa un po’ di consapevolezza del cosa è successo e del cosa non deve più succedere.

A cura di Iosemilly De Peri

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