C’era grande attesa per il Giubileo degli Adolescenti, che si è svolto a Roma dal 25 al 27 aprile 2025. Curiosità e attenzione per un evento nuovo, voluto fortemente da Papa Francesco. La morte del pontefice e la concomitanza della cerimonia funebre hanno reso l’evento ancora più particolare. Per l’occasione da Brescia e provincia sono arrivati in 1500.
Racconta don Luca Galvani, curato delle parrocchie di Gussago, Civine e Ronco: «Sapevamo che il programma poteva cambiare dopo la morte del Papa, che ci potevano essere degli imprevisti. E alloggiare in fiera è stata un’esperienza formativa per i ragazzi, che non sono abituati a muoversi in una grande città. Ma c’è sempre stato un forte atteggiamento di fiducia, di speranza». Don Luca ha portato in pellegrinaggio 52 ragazzi provenienti dalle tre parrocchie della cittadina dell’hinterland: «Hanno vissuto tre giorni di condivisione e hanno avuto modo di applicare i messaggi di Papa Francesco». Il curato racconta infatti che nell’ultimo giorno si sono recati in un supermercato e scorgendo un senzatetto all’ingresso hanno deciso di regalargli la spesa. Le giornate sono state intense, vissute alla scoperta di Roma ma anche nella preparazione spirituale per il passaggio sotto la Porta Santa: «Un’esperienza di forte impatto – afferma don Luca -. I ragazzi si sono raccolti nel silenzio, nella preghiera e nel rispetto, sia all’interno della Basilica sia durante i funerali di Papa Francesco».
Per don Marco Mori, parroco di San Polo, sono «i vuoti e i pieni ad aver colpito: da una parte l’imponente silenzio, dall’altro il numero impressionante di persone presenti al funerale». I ragazzi hanno vissuto giornate intense, dormendo poco e camminando tanto: «Il mio gruppo si è alzato alle 4 di mattina per recarsi a San Pietro», racconta don Michele Dosselli, curato a Bedizzole.
Tra gli accompagnatori dei ragazzi del paese della Valtenesi due educatrici, Martina e Natalia. Martina afferma che i ragazzi «hanno vissuto un’esperienza di fraternità universale, che può permettere loro di continuare a coltivare la fede». Per Natalia il momento più toccante è stato vivere con gli adolescenti la liturgia per Papa Francesco. Cosa rimane di questo Giubileo agli adolescenti bresciani? Di sicuro il valore della fratellanza: è l’elemento che più ha colpito John Gregory, 16 anni che afferma: «Qui a Roma ho trovato un forte senso di comunità, legata alla religione Cristiana, che va oltre il proprio paese, la propria città e anche il proprio Stato». Per Marianna, 15 anni, l’esperienza del Giubileo degli Adolescenti è stata «bellissima perché ho conosciuto nuove persone». Il momento più apprezzato dalla giovane è stata la Via Lucis di venerdì: «Un momento di condivisione, abbiamo anche cantato tutti assieme». Il pensiero dei ragazzi va subito, quasi istantaneamente, al ricordo di Papa Francesco, l’unico pontefice che hanno ascoltato e apprezzato crescendo: John Gregory dice di aver sempre ammirato la sua umiltà: «Voleva esser considerato alla pari di tutti, era amico dei più poveri e dei meno fortunati – aggiunge – conosceva i valori di misericordia e solidarietà». Per Marianna il Santo Padre «è stato un uomo attento ai giovani e al futuro». Per alcune ragazze delle parrocchie Mazzano, Ciliverghe, Molinetto questi giorni hanno offerto l’occasione di «connetterci di più con la nostra parte spirituale». E su Francesco Elena, Serena, Camilla, 17 anni, aggiungono: «È stato un grande punto di riferimento: anche solo vederlo alla tv la domenica era importante».
Philippe Jacquart
Fonte: Bresciaoggi