Un premio per le donne che si siano distinte per determinazione e passione nella propria professione, dando lustro alla nostra città: questo l’obiettivo del Premio Donna Leader, istituito dall’European Women’s Management Development International Network, quest’anno giunto alla sua ottava edizione. La premiazione, che si è svolta venerdì 16 ottobre sera all’auditorium San Barnaba, ha visto quattro bresciane salire sul palco della Sala Bazzini a ricevere il riconoscimento dalle mani di Daniela Bandera, presidente nazionale di Ewmd. Si tratta di Elisabetta Caldera, di Elena David, di Marta Paterlini e di Giulia Venturelli. Insieme a loro doveva esserci la giornalista delle «Iene» Nadia Toffa, che impossibilitata a raggiungere Brescia si è collegata via Skype. Il premio per lei è stato ritirato dalla sorella Silvia.
«Questo riconoscimento nasce con l’obiettivo di fornire dei role-models alle giovani generazioni – ha sottolineato Bandera -. Attraverso il loro modello vogliamo contribuire ad abbattere stereotipi e barriere rispetto a ciò che una donna può fare».«Il nostro network supporta la professionalità femminile- ha sottolineato Selene Ghioni, presidente internazionale di Ewmd -. Vogliamo creare una realtà nella quale sia possibile scambiare esperienze». «La più grande soddisfazione, in questo campo, è vedere che gli altri riconoscono e sono pronti a premiare il tuo impegno – ha ammesso Elena David, Amministratore Delegato di Una Hotels & Resorts, originaria di Prato-. Sono eventi che ti danno energia preziosa, da incamerare per i momenti difficili».
Impegno, quello dell’universo femminile, che viene riconosciuto non solo nei settori della ricerca, dell’università e della managerialità, ma anche in ambiti, come lo sport.«Per questo è importante continuare a puntare sempre in alto, verso i propri obiettivi – ha ammesso Giulia Venturelli, classe 1990, scalatrice e alpinista, alla quale è stato conferito il Premio Primavera -. Un monito, questo, che ho imparato da una mia insegnante ai tempi delle superiori: mai smettere di puntare in alto, anche a rischio di cadere». Un insegnamento preso alla lettera, visto che la giovane bresciana, di Gussago, è stata la prima donna a scalare la parete nord dell’Eiger.
Nel salone di corso Magenta, insomma, sono state riconosciute quelle donne che dei propri sogni non hanno fatto mistero, lottando per essi e contro le difficoltà di essere donne, mamme e professioniste.«Essere leader significa essere attivi, sempre disposti all’azione, pronti a far fronte alle cose inaspettate – ha sottolineato Marta Paterlini, giornalista scientifica e neurobiologa che, dopo una laurea e tantissime esperienze di studio e di lavoro in tutta Europa, ora vive a Stoccolma con la famiglia, dove lavora al Karolinska Institutet -. Vincere un premio di questo calibro mi riempie di orgoglio: sono tornata a Brescia con il cuore pieno di emozione. Un’emozione che mi ha fatto vedere la mia città con occhi diversi». Anche se le donne applaudite per il proprio impegno sono state solo cinque, è all’intero genere femminile che è stato fatto un plauso speciale. «Io lo vedo come un riconoscimento dedicato alle donnne che lavorano anche per aiutare le altre donne – ha aggiunto Elisabetta Caldera, Direttore Risorse Umane e Organizzazione e membro del Comitato Esecutivo di Vodafone Italia -. Perché è fondamentale continuare a diffondere un modello di femminilità curiosa e aperta agli altri».
Arianna Lenzi
Fonte: Bresciaoggi