Grandi attestazioni di stima per don Giuseppe Gilberti, scomparso il 24 marzo

Don Giuseppe Gilberti

Il 24 marzo scorso ha fatto ritorno alla Casa del Padre don Giuseppe Gilberti. Aveva 78 anni, 38 dei quali trascorsi in Germania come cappellano degli italiani emigrati in quel Paese. Quello che don Giuseppe ha profuso nei tanti anni trascorsi in Germania è stato un “generoso e instancabile impegno pastorale per i tantissimi italiani emigrati”, come ha scritto il delegato delle Missioni Cattoliche Italiane in Germania e Scandinavia, p. Tobia Bassanelli, in un ricordo del sacerdote scomparso. E proprio con quella che era stata per tanti anni la “sua gente” don Giuseppe Gilberti aveva voluto ricordare il 50° di ordinazione sacerdotale.

Era il 3 ottobre del 2018, e di lì a poco don Giuseppe avrebbe fatto il ritorno in Italia, dopo quasi 40 anni di “missione in Germania”. Nella chiesa di St. Albert, presieduta dal vescovo emerito di Brescia mons. Luciano Monari, la concelebrazione con cui aveva ringraziato del grande dono del sacerdozio. A festeggiare con lui c’erano 25 concelebranti, e tanti, tantissimi fedeli, stipati (erano ancora lontani i tempi della pandemia e del distanziamento sociale) sotto le volte dell’ampia chiesa. Tutti i fedeli volevano testimoniare con la loro presenza la stima e l’apprezzamento di cui godeva per il suo lavoro pastorale.

Tra i “fiori all’occhiello” della sua azione sacerdotale la “Via Crucis” tra le strade e le piazze più importanti della citta, il Venerdì Santo, seguita da migliaia di persene come testimoniano le gallerie fotografiche presenti sul sito della missione di Ulm. Quello di don Giuseppe Gilberti era un lavoro pastorale che andava oltre la cura spirituale delle comunità a lui affidate. “Curava in modo particolare – continua ancora p. Tobia Bassanelli – le serate di amicizia, mettendo a disposizione tutto il necessario per far festa, in particolare la sua allegria e la sua bravura nel creare un clima di gioia e di amicizia”. Il suo segreto pastorale? Fu lo stesso don Giuseppe a svelarlo in occasione della festa per il mezzo secolo di ordinazione: “Stare vicino alla gente, – aveva detto con commozione nel suo discorso di commiato – ai suoi problemi e nei momenti belli, per portare gioia e serenità, la gioia del vangelo e dei valori cristiani”.

Valori che la gente che don Gilberti ha servito per tanti anni ha saputo apprezzare, come testimonia una lettera arrivata a Brescia a firma di don Giampiero Fantastico, il sacerdote che aveva sostituito don Giuseppe nella guida della Missione: “Personalmente ho conosciuto poco don Giuseppe, ma ho avuto conferma di che persona fosse dalla testimonianza degli italiani emigrati qui in Germania e che lui ha servito per 38 anni. Italiani che, da quando hanno appreso la notizia, ininterrottamente stanno chiamando per esprimere il loro dolore e dare testimonianza della persona buona che era. Molti di loro mi hanno confidato di aver perso un padre, altri un fratello, altri hanno perso un amico fidato, altri un sacerdote premuroso e irreprensibile”. Sentimenti analoghi sono stati espressi anche dal vescovo di Ausburg: “Con don Giuseppe – ha scritto mons. Bertram Meier in una lettera indirizzata a mons. Tremolada – perdo un buon amico di vecchia data, un sacerdote pieno di entusiasmo e nello stesso tempo caratterizzato da una fede profonda, che ha instancabilmente trasmesso nel cuore degli uomini.

Una vita tra gli emigranti

Don Giuseppe Gilberti era nato a Gussago, ed era stato ordinate sacerdote nel1968 a Brescia. I suoi primi impegni pastorali furono come vicario parrocchiale a Poncarale, dove rimase sino al 1970. Il Vescovo, poi, gli affido la direzione dell’oratorio di Cazzago San Martino, incarico a cui dedicò dodici anni del suo ministero sacerdotale, sino al 1982, anno in cui scelse di partire per la Germania per prendersi cura dei tanti italiani la emigrati. La prima tappa di questa particolare forma di missio ad gentes fu la missione italiana di Wolfsburg, nella diocesi di Hildesheim, un primo impegno che duro poco più di un anno. Nel settembre del 1983, infatti passe alla Comunità italiana di Neu-Ulm, nella diocesi di Augsburg. Dieci anni dopo, nel 1993, gli veniva affidata anche quella di Ulm. diocesi di Rottenburg-Stuttgar, incarichi che ha mantenuto sino al momento di rientrare a Brescia.
Massimo Venturelli

Fonte: La Voce del popolo – Brescia

RESTA SEMPRE AGGIORNATO CON LE NOSTRE NOTIZIE!

- iscriviti al canale WhatsApp di Gussago News
- iscriviti alle Newsletter di Gussago News