La Santissima verso la trasformazione in museo «mutante». L’anima leggiadra di Amanzia Guérillot, prima amante poi moglie del pittore Angelo Inganni, aleggia nelle stanze della Santissima, trasformata nel castello dell’Amore. Aleggia lieve, e appare nel vecchio studio della residenza gussaghese in cui era sistemato lo studio dei due pittori. La figura ora si staglia netta, e i muri scrostati spariscono. E lei sembra viva, mentre sorride al pubblico che è entrato nelle stanze.
È la magia delle immagini elaborate e proiettate sulle pareti. Assistiamo alle sperimentazione del progetto di occupazione della Santissima, il museo mutante, redatto da Maurizio Bernardelli Curuz e dal vicesindaco Giovanni Coccoli, che blocca il monumento così com’è, attraverso animazioni storiche, «son etlumière», grandi mostre virtuali. Poiché il denaro per la ristrutturazione stenta ad arrivare, il Comune accelera, chiama Maurizio Bernardelli Curuz, che aveva presentato, nel corso dei convegni di Lucca dedicati a «Musei e tecnologia», il cosiddetto museo narrativo. Una modalità virtuale, basata su una storia vera, storia che può sempre mutare, come un film che si lega alle pareti del museo, si sviluppa di stanza in stanza. Non solo immagini, ma suoni e una narrazione intensa. Il fine del museo narrativo è di raccontare, di presentare opere legate al loro significato; di essere una esperienza unica di immersione totale nei significati. Ma un film nel quale gli spettatori camminano e partecipano emotivamente alle scene, con un sonoro in cuffia. Il luogo non viene toccato minimamente da restauri. Si interviene soltanto con consolidamenti minimi e con un pavimento galleggiante. La bellezza della struttura è valorizzata.
Il progetto del critico d’arte ed ex direttore di Brescia Musei di dar vita a un museo virtuale in un rudere, senza spese di restauro, sarebbe il primo al mondo, per la narrazione virtuale all’interno di un monumento da non ristrutturare e perché sarebbero già progettate grandi mostre, attraverso proiezioni. Una nuova filosofia che renderà quello spazio motivo di richiamo per le storie narrate: dalle vicende dei padroni di casa, Amanzia Guérillot e Inganni; da Leonardo da Vinci a Picasso. Accanto ad altre iniziative – a cura dell’Amministrazione e del critico con la collaborazione tecnica di Riccardo Cominelli di Videosolutions, ditta specializzata nella realizzazione di video e di Service audio/video – potrebbe presto nascere, dunque, una sorta di museo mutante, a bassi costi di realizzazione, e ideato con l’intento di stupire.
Fonte: Giornale di Brescia