Gussaghesi a Pezzaze per la Prima Santa Messa di Don Damiano Raza

Pezzaze festeggia don Damiano Raza

Domenica 10 giugno era immensa la folla dei presenti alla celebrazione della Prima santa Messa Cantata di Don Damiano Raza, ordinato prete giusto Sabato pomeriggio in cattedrale dal Vescovo Monari.

Non sono mancati giovani, genitori ed anziani della Comunità Parrocchiale sia di S. Maria Assunta in Gussago quanto di quella di San Girolamo in Civine. Per Civine, comunità legata da un filo d’oro di insigni e valenti personaggi ecclesiastici e non solo, nuovi ed antichi, a quella di Pezzaze, vi era il Parroco don Angelo Gozio che, oltre ad essere stato l’unico sacerdote  presente all’accoglienza del Novello prete, ha partecipato all’officiatura e celebrazione del solenne Vespro del Corpus Domini, nella sussidiaria chiesa dedicata a San Giovanni Battista della pezzazese contrada di Mondaro, sotto la troneggiante pala dell’altar maggiore dipinta da Andrea Piardi.
Infatti, dopo l’accoglienza di Don Damiano da parte della popolazione, atteso alla estrema periferia di Pezzaze in zona detta del Quadro, all’ombra pomeridiana del Monte Guglielmo e dopo l’incontro con i gussaghesi di Civine in ciò favoriti dalla sorte, il corteo ha fatto sosta in San Giovanni Battista ove si è cantato, in latino, il Vespro condotto dal neo sacerdote Don Damiano, alla presenza di almeno 20 chierici e cinque sacerdoti con la chiesa traboccante di fedeli.

Terminato il rito è stata avviata la solenne processione verso le restanti contrade del paese posto sotto il Colle di San Zeno, in perfetto stile organizzativo e ricca di segni degni di una popolazione ancora compatta e legata alle antiche convinzioni e tradizioni religiose. Il sacro corteo si è snodato lungo le strade del paese sino a giungere e transitare nella frazione di Stravignino, altra importante Contrada in cui, al tempo, si teneva il Consiglio dei capi famiglia detto Vicinìa e per questo nota alla storia come “Contrata Concilij”.
La processione del Corpus Domini si è conclusa, dopo più di un’ora, in chiesa Arcipretale di San Apollonio (Vescovo di Brescia) e dopo che ad ogni importante transito od in prossimità di ciascuna località della cittadina pezzazese il Reverendo Don Damiano, che sempre da solo ha retto il grande ostensorio con l’ostia del Corpo e Sangue di Gesù, non abbia mancato di benedire con il santissimo sacramento l’intera comunità di Pezzaze, terra dei suoi natali e che lo ha visto crescere, da “volta pagine” all’organo – come ha affermato il suo Parroco don Giancarlo Pasotti – sino al sacerdozio ricevuto Sabato dal Vescovo.

In Sant’Apollonio, accesa ed addobbata a festa in ogni ordine in segno d’accoglienza del Novello prete, Don Damiano tra un imponente folla di compaesani, di gente di Gussago e di Civine, di parrocchiani di Agnosine, di alcune parrocchie di Brescia e di altre parrocchie ancora ove ha svolto la sua attività nel corso degli ultimi cinque anni, ha cantato solennemente ed in latino la sua Prima Santa Messa, sotto la protezione del santo Vescovo Apollonio e della Madonna della Misericordia, venerata nel cinquecentesco santuario a Lei dedicato sul colle posto tra le comunità di Pezzaze e quella di Bovegno sin da quel Cinquecentesco 22 maggio giorno dell’apparizione alla contadina Amadini. Per l’occasione il Parroco di Bovegno ha concesso che la sacra effige della Vergine Maria del suddetto santuario potesse essere trasportata a Pezzaze e collocata sulla sommità del sacro Ciborio.

Tutto sfavillava in chiesa di Pezzaze, nulla fuori posto, tutti attenti i fedeli quasi a proteggere il loro pupillo, novello sacerdote, primo apprensivo “tutore” fra tutti il parroco don Giancarlo, commosso nel vedere l’allora suo ragazzo sedicenne “voltapagine” ora cantar Messa. Immenso lo stuolo di sacerdoti, anche un cappellano militare, frati, chierici e seminaristi presenti attorniati dal grande popolo, tutti a far corona e gaudio al confratello, compagno di studi e concittadino Don Damiano. La speciale celebrazione eucaristica, con tutti gli interventi conclusivi ed il saluto del novello presule nonchè con la benedizione finale è terminata verso le ore sette e mezzo di sera. La folla nonostante fosse stato intonato l’antico “ite missa est” non potè, comunque, lasciare la chiesa a causa di una bufera di vento e acqua scrosciante che improvvisamente si è scatenata su Pezzaze. Novello sacerdote bagnato, sacerdote fortunato.
Questo è l’augurio di tutti ed in particolare di noi gussaghesi presenti che abbiamo tentato di stendere la breve cronaca di una solenne doppia festa, durata quattro ore di un fresco e quanto mai rinfrescato pomeriggio.

Fonte: Achille Giovanni Piardi

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