CONSIGLIO COMUNALE. Minoranze deluse: «Affidarsi agli oneri di urbanizzazione è scontato»
La nuova Giunta deve fronteggiare un buco di risorse di due milioni. Il sindaco ammette: «Paghiamo dazio pure alle elezioni anticipate»
Gussago come Roma. Al pari del Governo, anche la Giunta di Gussago dovrà ricorrere a una spending review per colmare un vuoto di risorse «ereditato» dalla passata Amministrazione civica. La necessità di riequilibrare i conti è emersa nell’ultima seduta del Consiglio comunale dedicata alla presentazione delle linee programmatiche del mandato del nuovo esecutivo. Ma più che tagliare si punterà sull’incremento del gettito.
Le difficoltà economiche – è stato precisato in aula dalla maggioranza – non modificheranno di una virgola il programma elettorale, anche se, ha ammesso il sindaco Bruno Marchina i budget lasciano poco spazio alla programmazione. «Dire che la situazione è deficitaria è un eufemismo – ha confermato il primo cittadino -. Nel bilancio sono state inserite entrate per circa 2 milioni di euro alle quali non corrispondono azioni amministrative che le giustificano. Per dirla tutta, si tratta di un buco che ci mette in forte difficoltà nei confronti del Patto di stabilità. Di questa situazione non accuso in toto l’esecutivo uscente, semmai paghiamo le conseguenze di un bilancio stilato dal commissario prefettizio, ovvero un burocrate che si è preoccupato della correttezza formale».
L’interrogativo pressante riecheggiato in aula è dove reperire i fondi. «Non certo dalle famiglie – ha premesso il sindaco -: escludiamo di intervenire sull’Imu o sull’addizionale Irpef. L’unica possibilità è guardare all’ambito urbanistico, augurandoci che parta qualche operazione già inserita nel Piano del governo del territorio».
Sulla questione della piscina, sollevata da tutti, Marchina prende tempo. «Risponderò dettagliatamente nel prossimo Consiglio comunale – ha annunciato -. Intanto abbiamo verificato i conti e, rispetto ai 5 milioni di euro previsti dalla precedente amministrazione, abbiamo rilevato uno sforamento di spesa di circa 2 milioni, uno dei quali relativo alla realizzazione dell’impianto fotovoltaico che, in effetti, non può essere considerata esclusivamente una spesa. La piscina sta lavorando, i gestori chiedono eventualmente la possibilità di inserire nuove attività per appianare le difficoltà di pagare le rate dei mutui».
Damiano Ceretti della lista civica Con Voi ha sottolineato: «Siamo di fronte ad amministratori esperti e ci aspettavamo qualche idea in più rispetto alla crisi, che deve essere affrontata con modalità nuove. Pensare solo all’edilizia convenzionata – ha osservato Ceretti – è poca cosa: gli affitti calmierati o gli affitti sociali potevano essere proposte efficaci. Tutto da capire anche la strategia sul centro natatorio e sulla Richiedei».
Fonte: Bresciaoggi