In sella al suo scooter ha perso tragicamente la vita Mario Marcheselli, 61enne di Gussago che ieri intorno alle 16 stava affrontando i tornanti della Maddalena. Quello del «sentiero 5», mentre era in discesa, gli è stato purtroppo fatale, dopo lo scontro con un’auto: neanche il tempestivo intervento dei soccorritori gli ha salvato la vita.
L’uomo stava scendendo dalla Maddalena e si è scontrato con una Bmw X1 guidata da una donna di 60 anni, della città. Secondo le prime ricostruzioni, affidata alla Polizia locale, lo scooter avrebbe invaso la corsia opposta e sarebbe stato inevitabile l’impatto contro il Suv. Subito si è capita la gravità del sinistro con alcuni passati che hanno allertato i soccorsi: sul posto è subito giunta un’automedica e un’ambulanza di Bresciasoccorso.
L’uomo alla guida dello scooter è stato trovato in condizioni disperate: per circa 20 minuti i soccorritori hanno tentato di rianimarlo, ma purtroppo non c’è stato nulla da fare, se non constatare il decesso. Sul posto è prontamente intervenuta anche la Polizia locale cittadina che si è occupata della viabilità, chiudendo la strada che porta a San Gottardo, ma soprattutto di ricostruire la dinamica, sentendo alcuni testimoni.
Nello specifico due ciclisti che hanno assistito alla terribile scena: uno dei due, in salita, aveva da poco superato il Suv che dunque procedeva a velocità non elevata. Dal lato opposto proveniva invece la moto che, stando appunto alle prime ricostruzioni, avrebbe invaso la corsia finendo contro la Bmw. In queste ore le forze dell’ordine stanno cercando di capire cosa abbia portato a questa manovra improvvisa: l’uomo avrebbe potuto aver perso il comando del mezzo, così come aver intrapreso la curva in maniera imprudente, così come al momento non è esclusa nemmeno la causa del malore. La donna invece, sotto choc, è stata sottoposta gli esami del caso.
E, l’ennesima tragedia sulle strade bresciane, ha riaperto il «solito» tema della sicurezza. Che in questo caso, almeno secondo quanto sostengono i residenti, avrebbe ancora più ragione di esistere. «Quel punto ê pericolosissimo, ma spesso persino i pedoni camminano fianco al muro rischiando grosso – spiega un residente della zona -. Ma non solo, nei rettilinei precedenti spesso la gente accelera ingiustificatamente perché ci sono ancora case anche dopo il piazzale di San Gottardo. Eppure non ci sono cartelli che obblighino alla prudenza e nemmeno dissuasori di velocità, che abbiamo chiesto ripetutamente».
Claudio Canino
Fonte: Bresciaoggi