Maria Gaburri, 23enne di Gussago, guidava una Citroen C1 scura, quando ha perso il controllo del mezzo lunga la tangenziale Est, attorno alle 21:40 di giovedì. L’auto si è scontrata contro il guard rail di sinistra: la ragazza è stata sbalzata fuori dall’abitacolo e travolta da un’altra vettura. E’ morta sul colpo.
La giovane ha sbandato da sola mentre viaggiava in direzione Usmate Velate, nel tratto tra Carugate e Cernusco sul Naviglio. La vettura si è scontrata contro la barriera in metallo, si è rigirata su se stessa ed è finita nella corsia centrale: per la violenza dell’impatto il corpo della ragazza è stato sbalzato sull’asfalto. In quel momento sopraggiungeva una Fiat Multipla condotta da un uomo di Bergamo. Il conducente non è riuscito a evitare la Citroen: l’ha centrata in pieno da dietro e ha travolto anche il corpo inerte della ragazza. Una terza auto ha infine impattato contro i due veicoli fermi in mezzo alla carreggiata, senza però provocare gravi ferite al conducente della monovolume. Per la 23enne invece non c’è stato nulla da fare, all’arrivo dei soccorsi le équipe mediche non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. Le altre due persone hanno invece riportato lesioni lievi e sono state trasportate in ospedale a Vimercate per accertamenti. Sul posto i vigili del fuoco e la Polstrada di Arcore, che ha ricostruito la dinamica dell’accaduto. La tangenziale è rimasta chiusa per alcune ore nel tratto interessato per permettere la rimozione dei veicoli e l’intervento dei mezzi di soccorso.
Fonte: bresciatoday.it
Carambola sulla Est, muore 23enne
Saranno solo i rilievi affidati alla Polizia Stradale a spiegare la dinamica al di là delle ipotesi del gravissimo incidente in cui ha perso la vita l’altra sera nel Milanese una 23enne di Gussago. Secondo i primi accertamenti, Maria Gaburri, figlia di Giambattista e di Narcisa Montini – famiglia nota nella nostra provincia per la loro attività industriale nel campo dell’edilizia e nell’escavazione di inerti – stava viaggiando lungo la tangenziale Est verso Brescia, sulla sua Citroen C1 nera, quando all’altezza dell’uscita di Carugatene ha perso il controllo. L’utilitaria ha urtato violentemente il guard rail e nello schianto Maria è stata letteralmente sbalzata dall’auto, cadendo sull’asfalto. Dove dopo qualche secondo è stata travolta da una vettura in transito. Inutile la frenata dell’automobilista: l’urto tra la sua vettura e la macchina di Maria è stato inevitabile, con i mezzi come impazziti che hanno travolto la sfortunata ragazza a terra. Sulle due vetture incidentate si è allora schiantata una terza automobile. Nella carambola Maria è rimasta a terra. Priva di vita. Il magistrato ha fissato per lunedì l’esame autoptico per stabilire la causa di morte della giovane che è stata ricomposta all’obitorio di Brugherio. L’indagine è mirata a stabilire se il decesso sia avvenuto come conseguenza dell’impatto iniziale con il guardrail, per effetto di un malore, oppure come conseguenza dell’investimento come parrebbe da quanto trapela.
Un’indagine difficile a causa della dinamica complessa e dalle lesioni estese riportate dalla ragazza. La notizia della morte è giunta verso le 23:30 a casa Gaburri, gettando la famiglia nel dolore più profondo. Maria è descritta dagli amici che la piangono come una ragazza solare e creativa. Che aveva applicato la vita allo studio, all’arte e alla cultura. Tanto da dedicarvisi anche nella specializzazione dopo la laurea in Lettere in Cattolica, iscrivendosi ad un corso biennale a Milano per coltivare il sogno di lavorare nell’arte e nell’organizzazione di eventi ad hoc. Una passione che declinava in una serie di iniziative anche supportate, in prospettiva, dalla famiglia. Un fermento di progetti e di aspirazioni interrotto bruscamente dal brutale incidente di giovedì sera. Una linea spezzata che racconta di sogni e che affonda nel dolore. Nella disperazione delle sorelle Sara e Anna, che vedevano crescere e compiersi le aspirazioni di Maria. Se è vero che la vita è un sonno e la morte è un risveglio, quello di Maria appare un destino quindi ancor più crudele. Del resto il grado di libertà di un uomo si misura dall’intensità dei suoi sogni e Maria nella sua piena libertà conquistata nel clima milanese aveva saputo tracciare la sua via, tra passione e dedizione. La sua scomparsa proietta quindi una luce vivida su questa dimensione personale. Ma ora resta il tempo delle lacrime per chi la conosceva. Certamente lei, genuinamente sensibile, avrebbe detto a tutti di non piangere quando tramonta il sole: le lacrime, si sa, impedirebbero ai più di vedere le stelle.
Roberto Manieri
Fonte: Giornale di Brescia