Reati nel Bresciano: capoluogo e Garda ad alto rischio, Gussago sotto la media

Furti

Nel 2012 le denunce in provincia sono state 32mila, Gussago con 734 delitti  (indice 44,5) è sotto la media provinciale.

Furti e danneggiamenti, frodi e rapine. Senza dubbio sono questi i reati a maggiore impatto sociale, quelli che più di altri generano paura e fastidio. L’elaborazione del Giornale di Brescia dei dati forniti dal Ministero dell’Interno fotografa appieno questa situazione. La «zonizza» e la rende attuale in base alle specificità del territorio. Il quadro bresciano della delittuosità, con riferimento alle diverse aree territoriali, presenta caratteri ben definiti. Gli ambiti con delittuosità più alta sono il Comune capoluogo e l’area del Garda mentre sui valori della media provinciale si collocano i Comuni dell’hinterland, anche se con un rapporto denunce e popolazione decisamente superiore rispetto a quanto si riscontra nella Bassa o nelle valli.

In particolare, a fronte della media provinciale di 50 denunce per ogni 1000 abitanti, nell’anno 2012 si definisce una chiara demarcazione: sopra tale valore si collocano il capoluogo, a quota 94,5, e l’area del Garda, che ne assomma 63,6. Pressoché in linea con la media provinciale si posiziona l’hinterland (49,5 denunce per ogni 1000 abitanti) e poco al di sotto di tale soglia troviamo l’area del Sebino-Franciacorta (46). Decisamente al di sotto di tale soglia, che definiremmo di guardia, si collocano la Bassa e le Valli, con valori decrescenti dalle 35,7 denunce per ogni 1000 abitanti della Valle Camonica, alle 34,9 della Bassa, alle 33,1 della Valtrompia fino alle 30,6 della Valsabbia, l’area che registra la minore delittuosità.

Come ci raccontano i grandi numeri la città presenta un indice di delittuosità che è tre volte quella delle «periferie», della provincia. Per altro verso la linea mediana del territorio provinciale (hinterland, sebino-franciacorta) presenta valori in linea con la media ipotetica del territorio, che però viene superata nettamente dal Garda. Ovviamente dietro queste cifre ci sono ragioni coerenti con tutta la letteratura criminologica. Il primato dell’area urbana è prevedibile, come del resto quello che registriamo nelle aree a più alta densità turistica e con presenza di grandi centri commerciali. Così come è altrettanto prevedibile anche la minore delittuosità nella pianura e nei Comuni montani, stante la «modesta» densità abitativa rispetto al territorio.

Questo è il quadro generale, che considera l’insieme di tutti i delitti denunciati. Il panorama non cambia sostanzialmente se si considera la tipologia di reati più diffusa, che assomma oltre la metà del totale delle denunce: i furti, che sono stati ben 32.194 nel 2012. Il Comune capoluogo con 51,1 denunce per ogni 1000 abitanti «doppia» la media provinciale (25,8) e, a ulteriore conferma della nostra tesi, una rilevante delittuosità in tal senso si registra nell’area del Garda, con 36,8 denunce di furto per mille abitanti. Si colloca di poco oltre l’indice medio provinciale l’hinterland (27,4), mentre un dato relativamente migliore si riscontra per l’area del Sebino-Franciacorta (22). Decisamente più modesto, invece, è il numero dei furti nelle aree periferiche della provincia, con valori decrescenti dalle 18,1 della Bassa alle 11,9 della Valsabbia. Ancor più netto risulta il divario nel caso delle rapine, 692 denunce nel 2012, reati assai più rari e concentrati, che vedono un indice di delittuosità nel capoluogo paria 1,8, ancora il triplo rispetto alla media provinciale (0,6) su cui si attestano hinterland e Garda. Con valori decrescenti si collocano l’area Sebino-Franciacorta e la Bassa, mentre le tre valli segnano un indice più rassicurante (0,1).
Elio Montanari

Fonte: Giornale di Brescia

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