La “Veduta di villa Richiedei” tornerà a Gussago. Il dipinto di Angelo Inganni, morto nel 1880 nel paese dell’hinterland, è al centro di un accordo con i Civici Musei di Brescia che verrà siglato a breve. La tela – attualmente custodita nell’ufficio del sindaco Emilio Del Bono – verrà trasferita a Gussago in occasione della mostra allestita per l’evento “Bergamo e Brescia capitali della cultura 2023”. Ma l’obiettivo è quello di trattenere anche dopo l’esposizione l’opera d’arte che andrebbe ad impreziosire la sala consiliare di Gussago.
Una sorta di “ritorno alle origini”, visto il soggetto del dipinto, considerato un vero e proprio unicum nella tradizione pittorica lombarda, se non addirittura italiana dell’Ottocento. Brera ospitò la tela nel 1859, dopo che una versione precedente era stata presentata all’esposizione milanese del 1845. Nel dipinto, l’ampio giardino all’italiana della villa si fonde con il paesaggio del colle della Santissima immerso nelle vigne. La residenza di Gussago è animata da eleganti personaggi, ritratti durante un ricevimento offerto dal padrone di casa, Paolo Richiedei, riconoscibile nell’atto di accogliere l’arrivo di una dama giunta in carrozza. In primo piano è seduto l’anziano pittore Luigi Basiletti e, accanto a lui, lo stesso Inganni, che si autoritrae nell’atto di schizzare la veduta del giardino. Di fianco, con un ombrellino da passeggio, si riconosce la moglie dell’artista, Amanzia Guérillot.
Condizione necessaria per l’esposizione del dipinto nella mostra che il Comune dedicherà all’artista nel 2023, è il suo restauro. Per finanziare il restyling è in corso una raccolta fondi. Il costo stimato è di 28.914 euro. Attualmente 20 mila euro sono già stati donati dalle storiche farmacie di Gussago Tosini e Antonelli. La mostra resterà aperta due mesi a partire dal 23 settembre. “Sono già state avviate numerose collaborazioni con associazioni per capitalizzare l’effetto immagine di un grande evento – sottolinea il sindaco Giovanni Coccoli -. Gussago, insieme ad altri 27 Comuni protagonisti dell’evento del 2023, ha scelto di investire nella valorizzazione di arte, cultura e territorio, attraverso proposte che riportino alla luce antichi gioielli, dando la possibilità anche alle nuove generazioni di scoprire ciò che di bello e talvolta nascosto è custodito nel nostro territorio”.
Cinzia Reboni
L’artista
Il pittore Angelo Inganni nasce a Brescia il 24 novembre 1807. Fino al 1830 svolge l’attività di ornatista, collaborando con il padre e i suoi quattro fratelli, anch’essi pittori. Tra il 1830 – epoca della sua entrata in servizio nel battaglione dei Cacciatori delle Alpi – e il 1837, anno in cui viene dispensato dalle armi, si colloca la produzione iniziale di pittore di parate e di battaglie per gli alti gradi dell’esercito austriaco. Dagli anni Quaranta affronta anche la scena di genere. Il repertorio si arricchisce dagli anni Cinquanta di ritratti di contadini e popolani. Nel 1842, il pittore bresciano sposa Amalia Bertera, vedova del pittore Gigola. Alla nascita del figlio Enrico, si trasferisce a Gussago, nell’antico convento domenicano della Santissima, già residenza di Gigola. Nel 1845 viene nominato tutore della giovane Amanzia Guérillot che diventa, alla morte di Amalia, la sua seconda moglie. Inganni muore a Gussago il 2 dicembre 1880 mentre sta lavorando a un dipinto per un monumento dedicato alle Cinque Giornate di Milano.
Fonte: Bresciaoggi