Intitolato un albero nel “Giardino dei Giusti” di Calvisano in ricordo di Sergio Lana

Continua a Calvisano il cammino del Comitato per il Giardino dei Giusti per sensibilizzare la cittadinanza sulle idealità poste a suggello del Comitato, fra i quali il valore educativo della Memoria e la ferma condanna del Male. E’ questo quanto emerso nella Giornata Europea dei Giusti, celebrata il 6 marzo a Calvisano con le coinvolgenti testimonianze di don Fabio Corazzina e di Agostino Zanotti. Quest’ultimo in quel 29 maggio 1993 “Nel tempo cattivo della storia” scampò al tragico evento della guerra bosniaca, dove persero la vita sotto i colpi di kalaschnikov Fabio Moreni, Sergio Lana e Guido Puletti. Ad essi sabato 24 marzo 2018 alle ore 10:30 nel “Giardino dei Giusti” in via Brescia verrà dedicato un nuovo albero ed un cippo bianco vedrà scolpiti i nomi dei tre martiri della solidarietà. Saranno presenti insieme all’Amministrazione Comunale le Associazioni che aderiscono al Comitato, la cittadinanza, le classi della Scuola Secondaria e i ragazzi del Laboratorio Mosaico di Pace. Sergio Lana era nato a Rivarolo Mantovano il 25 ottobre 1972. Figlio unico di una famiglia da anni impegnata nel volontariato, viveva a Gussago (Brescia). Era al suo quinto viaggio in Bosnia per portare aiuti umanitari in una zona dilaniata dalla guerra. Guido Puletti era nato in Argentina nel 1964.

Arrestato, imprigionato e torturato dalle dittature argentine con l’accusa di attivismo politico antigovernativo sotto la copertura di catechista, riparò in Italia e si trasferì a Brescia, dove svolse l’attività di giornalista. Fabio Moreni, nato a Cremona il 12 maggio 1954, si laureò in Scienza delle Comunicazioni e successivamente in Ingegneria Informatica alla Normale di Pisa. Cattolico praticante, si recava come volontario due volte al mese nella Bosnia sconvolta dalla guerra portando viveri, indumenti e medicinali alle popolazioni sofferenti e minacciate di sterminio. Per il suo generoso altruismo il 31 marzo 1994 gli è stata conferita dalla Presidenza della Repubblica la Medaglia d’oro al Merito civile – ritirata dalla madre, la signora Valeria – con questa motivazione: “Splendido esempio di nobile dedizione alla Pace e di elette virtù civiche spinte all’estremo sacrificio”, una motivazione che può essere estesa anche ai suoi due amici, morti come lui in opera di pace.

Fonte: ilgazzettinonuovo.it

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