
Istat: i bresciani sono di più, mail merito è degli immigrati. Nel saldo attivo mille nati in più e 8mila iscritti dall’estero. I centri più urbanizzati della provincia sono i preferiti.
Bilancio demografico anno 2012 e popolazione residente nel Comune di Gussago |
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1 gennaio 2012 | 16.411 unità |
31 dicembre 2012 | 16.490 unità |
Una popolazione in crescita: sia per il saldo tra nati e morti ma, soprattutto, per l’immigrazione dall’estero. É la fotografia della provincia di Brescia scattata dall’Istat che ha diffuso il bilancio demografico nazionale per il 2012. Lo studio mette in evidenza le variazioni della popolazione residente tra il 1° gennaio e il 31 dicembre dello scorso anno, scorporando poi nel dettaglio le ragioni della crescita o della diminuzione, riportando con precisione i dati riferiti alle nascite e alle morti ma anche alle nuove iscrizioni o alle cancellazioni dallo stato civile per trasferimenti dall’estero o da altri Comuni.
Nel corso del 2012 dunque la popolazione della provincia di Brescia è passata da 1.238.075 abitanti al 1° gennaio a 1.247.192 del 31 dicembre, con un incremento di 9.117 unità, pari a circa lo 0,74%. Provando ad esaminare i dati più nel dettaglio è possibile formulare ipotesi abbastanza precise sulle ragioni, naturalmente statistiche, della crescita o della diminuzione dei valori presi in esame. Grazie alle rilevazioni dell’Istituto Nazionale di Statistica è evidente che a determinare la crescita è stato in parte il saldo naturale attivo, cioè il fatto che il numero dei nati è stato di circa 1000 unità superiore a quello dei morti, ma soprattutto il numero di iscrizioni dall’estero, quasi 8mila, ha ampiamente compensato i circa 2600 residenti che si sono trasferiti all’estero. Si tratta in gran parte di bresciani emigrati, ma anche di stranieri che – complice l’avanzamento della crisi – sono tornati alle terre di origine.
Guardando poi ai Comuni, nello specifico la «maglia nera» demografica spetta ad Irma che, pur con soli 6 residenti inmeno nell’anno solare, segna il saldo peggiore in provincia: -4,11% (questione di piccoli numeri). Situazione opposta, con una crescita del 4,71%, per Rovato che nel periodo preso in esame ha visto i propri abitanti crescere di 829 unità: il saldo migratorio è nettamente in positivo con il numero delle registrazioni per cambio di residenza più alto rispetto alle cancellazioni per lo stesso motivo, pari a 693 unità. Discorsi analoghi per gli altri grossi centri: Desenzano +0,75%, Montichiari +2,44%, Chiari +1,37%, Ghedi +1,25%. In controtendenza la città capoluogo che cala, seppure in misura molto meno rilevante: -0,3% passando da 189.085 a 188.520, con oltre 5mila residenti «cancellati» per il passaggio di residenza in altri Comuni e poco meno di 600 verso l’estero. Si conferma invece il trend positivo dei Comuni dell’hinterland che assorbono gran parte dell’emorragia della città: Capriano del Colle +2,68%, Flero +2,13%, Roncadelle +1,55% Botticino +0,60%, Nave +0,55%, San Zeno +0,52%. Continuano invece a perdere popolazione i comuni di montagna: Lozio -3,54%, Cerveno -2,51%, Collio -2,47%, Saviore dell’Adamello -2,42%. Statisticamente poco rilevante per ora il numero delle convivenze, solo 106 nel capoluogo.
Paolo Bertoli
Fonte: Giornale di Brescia