Duemilioni e 380mila euro e il quattrocentesco «Löc de la Bègia» è tutto tuo: splendida villa, identità gussaghese e gloriosa testimonianza storica di moti insurrezionali a favore della Serenissima. L’intenzione degli attuali proprietari di cedere la proprietà è stata rinnovata da un recente cartello con la scritta «vendesi» affisso sulla cancellata dell’edificio.
In questo luogo, secondo alcune testimonianze storiche, negli edifici attigui del centro storico, secondo altre, fu organizzata la famosa «Congiura di Gussago». Nel 1421 i Malatesta e i Visconti lottano per il possesso del territorio bresciano. I nobili milanesi ottengono il dominio, revocando subito i privilegi e le libertà comunali. Ambasciatori bresciani vengono quindi inviati al cospetto del Duca Filippo Maria Visconti per chiedere una tregua e più miti imposizioni fiscali, ma vengono respinti con un netto diniego. Da qui nasce il malcontento che porta i Guelfi e in particolare Pietro Averoldi (la cui famiglia era proprietaria della villa oggi in vendita) e Pietro Avogadro, al moto di ribellione, spinti dalla volontà di liberare Brescia dal dominio di Milano, passando sotto Venezia, meno esosa. Gussago e Brescia si portano così sotto l’ala della Serenissima. E tutto parte dal cuore di Gussago. Lì dove, oggi, si vende una tenuta di sobria bellezza, di una nobile ed essenziale leggiadria, che ha bisogno certamente di operazioni di restauro, ma in grado di trasmettere un intrinseco fascino carico di rimandi ad un passato glorioso.
La mirabile costruzione in via Inganni è ritenuta da Fausto Lechi una fra le più interessanti del quattrocento bresciano, dotata di «una naturalezza composta – scrive Lechi-, aristocratica, senza orpelli di decorazioni esteriori, che va via liscia con quegli archi scuri nudi che sembrano non finire mai; è lo specchio di una famiglia ricca sì ma di antica tradizione». Il termine «Bègia», è la corruzione dell’aggettivo «Vegia», per distinguerla dalla casa più recente acquistata dagli Averoldi. Il Löc de la Bègia, appartenuto al casato Averoldi, all’interno presenta stanze austere con tracce di eleganti affreschi e raffinate tavole lignee sul soffitto. Il loggiato è il tratto caratteristico della proprietà, che comprende un vasto parco con un pozzo e le costruzioni di servizio e di abitazione, in passato, dei contadini.
Negli ultimi anni la villa fungeva da location per feste e ricevimenti estivi e si stava configurando come una delle sedi del Museo del Gusto, progetto in stand-by, ma non accantonato, spiegano in Comune. Si intraprenderanno azioni per mantenere aperta al pubblico la storica tenuta? Gussago e la sua storia sperano di sì.
Federico Bernardelli Curuz
Fonte: Giornale di Brescia