L’unione della Franciacorta getta le basi per un New Deal. Gussago nel comitato esecutivo.

Presentazione del progetto "Terre di Franciacorta"

La «Franciacorta dei sindaci» va. Ieri, nel monastero di San Pietro in Lamosa, a Provaglio d’Iseo, è stato presentato l’accordo siglato lunedì 18 giugno a Rovato dai primi cittadini (o da loro delegati) dei 18 paesi che fanno parte del sistema «Terra di Franciacorta».

Val la pena di citarli: Adro, Capriolo, Cazzago San Martino, Cellatica, Coccaglio, Cologne, Cortefranca, Erbusco, Gussago, Monticelli Brusati, Ome, Paderno Franciacorta, Paratico, Passirano, Provaglio d’Iseo, Rodengo Saiano, Rovato e Iseo, comune che, tra i fondatori del G16, il coordinamento dei sindaci sebini, è nella posizione ideale per fare da cerniera tra lago e Franciacorta.

L’accordo in parola, nell’occasione definito «storico», si pone come obiettivo la costruzione di un nuovo modello di governance a beneficio di un territorio che misura 262 km quadrati e conta oltre 146 mila abitanti. La nuova forma di aggregazione sovracomunale, in altre parole, intende riprogettare, in spirito di piena condivisione, il comprensorio della Franciacorta allo scopo di tutelarlo valorizzandone ad ogni livello le peculiarità e le potenzialità. Punto fermo: lo sviluppo che ci si prefigge, sarà responsabile, coerente e sostenibile. A illustrare il percorso compiuto insieme sin qui e le prospettive future è stato Antonio Vivenzi, sindaco di Paderno Franciacorta (membro, tra l’altro, dell’associazione «Comuni virtuosi»), presidente eletto per il 2012 dagli altri 17 suoi omologhi. Accanto a lui, in veste di vice, Laura Boldi, sindaco di Monticelli e gli altri componenti il comitato esecutivo, i sindaci di Gussago, Passirano e Coccaglio, Bruno Marchina, Daniela Gerardini e Franco Claretti.

L’accordo sottoscritto tra i 18 Comuni nasce a valle di uno studio di fattibilità per il rilancio della Franciacorta da cui dovrebbe svilupparsi nel 2013 un Piano strategico. Gli scenari, a sentire Vivenzi e colleghi, dovranno essere recepiti negli strumenti di pianificazione e progettualità esecutiva sia locali, quali il Pgt e il regolamento edilizo, sia sovraccomunali, come il Piano territoriale regionale e il Piano territoriale di coordinamento provinciale. La formula dell’accordo di collaborazione, s’è rimarcato dalla platea ieri, è snella e non è onerosa: ogni Comune ha un voto e, ogni anno, viene eletto a rotazione un comitato esecutivo che fa base nel municipio di cui il presidente è sindaco. «Sono convinto – ha annotato Antonio Vivenzi- che questa sia la strada per uscire dalla crisi: valorizzare come sistema Franciacorta il paesaggio e i beni culturali per produrre valore».

Fonte: Bresciaoggi

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