Ci sono i ragazzi della Comunità di San Patrignano; ci sono uomini e donne colpiti dalla sclerosi multipla; c’è il cuoco con la sindrome di Down; e c’è l’operaio con disabilità intellettiva relazionale atleta Special Olympics: di ostacoli nella vita ne hanno dovuti affrontare tanti, ma poi sono andati loro a sceglierne uno davvero particolare: e ora l’avventura della partecipazione alla maratona di New York è un sogno ormai pronto a diventare realtà. E sono tutti accomunati da un progetto che nei mesi scorsi ha trovato un appoggio sicuro in chi la disciplina della maratona la conosce meglio di chiunque altro: il dottor Gabriele Rosa il cui staff di Rosa&Associati e del Marathon Center di Brescia li ha seguiti nella preparazione.
«Noi e tutti questi runners – le parole del dottor Gabriele Rosa – vogliamo dare un messaggio: un messaggio di speranza per tutti, anche per chi si trova in condizioni di difficoltà, perchè gli ostacoli si possono superare. Questo gruppo è qui a dimostrarlo, e mi auguro che con questo esempio tante altre persone possano trovare la forza per rialzarsi». Dunque, ad affrontare i 42 chilometri e 195 metri dal Ponte di Verrazzano a Central Park ci sarà, ad esempio, Luca Colosio, trentenne di Travagliato, operaio part-time alla Torrefazione Agust di Brescia, affetto da disabilità intellettiva relazionale: corre da sempre, da quando era bambino, e la famiglia gli aveva fatto una promessa: «Quando compirai trent’anni correrai la maratona di New York». Il compleanno è caduto lo scorso 3 gennaio, e la promessa è stata mantenuta.
Per il quarto anno invece i ragazzi della Comunità di San Patrignano (saranno in dodici) si presenteranno alla fettuccia di partenza, mentre è composto da sette persone il gruppo «Correre oltre…la sclerosi multipla». Un gruppo che non ha paura di nulla ed è capitanato dalla vulcanica Maria Luisa Garatti, avvocato 47enne di Brescia; poi c’è Andrea Verzelletti, 32 anni, sposato e papà di due bambine, di Erbusco; Luana Grandis, 44 anni, sposata, mamma di due bambine e residente a Lomazzo (Como); Marina Parisio, 44 anni, sposata, una figlia, anche lei di Erbusco; Ivana Peli di Gussago, 41 anni, sposata e mamma di due bambine; Corinna Heidecker 50 anni, sposata, nata in Germania e residente a Flero; e Francesco Demaio di Orbassano (Torino), 35 anni, sposato e papà di un figlio di pochi mesi. E a loro, come a Niccolò Vallese, affetto da sindrome di Down e che lavora come cuoco nell’Albergo Etico di Asti, è arrivato il saluto di Stanley Biwott, vincitore l’anno scorso a New York: «Noi saremo in gara – hanno detto i runners -: che grande emozione. Faremo fatica, ma la soddisfazione al traguardo ripagherà ampiamente tutto».
Fonte: Bresciaoggi