Il gussaghese Marco Ungaro ci ha inviato il racconto del viaggio “grande diagonale”, che l’ha portato da Gussago a Istanbul, in bicicletta.
La Grande Diagonale era uno dei “sogni nel cassetto” che nel 2014 ho avuto la possibilità di “tirar fuori!”. Se quando hai la possibilità non svuoti almeno in parte quel cassetto, a cosa serve riempirlo? I miei ciclo viaggi iniziano mentalmente sempre molto prima di metterli in atto. In questo caso, ho trascorso 5 mesi perseguitato da questo obiettivo. Ed è così che inizia la raccolta di mappe, ricerche, richiesta d’informazioni a chi ha fatto un qualcosa di simile, lettura di libri… e quando arriva il fatidico giorno hai talmente tanta adrenalina in circolo che devi partire, nonostante i contrattempi, nonostante il temporale, devi partire e basta!!!
Grazie anche a queste motivazioni ho deciso di percorrere i 2.180 km che separano l’Italia da Istanbul. Sono sei le nazioni attraversate : Slovenia, Croazia, Serbia, Bulgaria, Grecia e Turchia. Malgrado i tanti chilometri, il problema più grande non è stato fisico, ma bensì quello mentale: viaggiare per tante ore da solo in terre sconosciute, affrontando problemi linguistici, doganali, di valuta, di cultura…
Più mi avvicinavo verso il sole “che nasce”, più la cultura si discostava dalla nostra. La religione non è più quella che per tanti anni hai cercato di tenere viva dentro di te. Intuisci che le persone hanno abitudini differenti, gli “standard” che hai avuto in Lombardia cambiano man mano che mangi polvere sulla strada. Spesso mi ritrovavo a pensare all’Italia. A questo paese capace di sponsorizzare folle oceaniche di cicloamatori (tra i quali persino il capo del governo), ma che resta nevrotico, impercorribile ed estraneo alle sue stesse strade millenarie. A questo paese con bellezze ineguagliabili, ma che non riesce a dargli il giusto valore culturale… a questo paese che se vede una bicicletta con le sacche sui lati pensa debba essere “un tedesco”!
Questo viaggio è stato lo studio di cartine, ricerca di posti dove alloggiare la notte, aggressioni di cani randagi, liturgie mattutine e serali che il viaggiare con tutta la “tua casa” comporta. È stupendo vedere che in un viaggio “lento” tutto è colmo di simboli: la salita è penitenza, il bivio è scelta, il rettilineo infinito è introspezione soprattutto quando è un altalenarsi di sali e scendi. Vedere le strade zeppe di nomadi facendo la massima attenzione, entrare in un paese nuovo è cercare di capire le abitudini locali. Come l’anno scorso, ho legato il mio viaggio ad una raccolta fondi per l’associazione www.maisondesenfants.com, e creato un sito Internet https://sites.google.com/site/gussagobelgrado2014 per dare trasparenza.
Essendo stato un viaggio “in solitaria”, ma “condiviso” con molti amici, ho pensato di dedicare una serata per riviverlo tutti insieme. Invito venerdì 7 novembre alle ore 20:30 presso il Kiosko di Gussago (parco Muccioli di Sale) per vedere alcune foto che saranno accompagnate da un mio commento e anche dei “Video Selfie” che esprimono pensieri e stati d’animo “in sella” girati durante il viaggio. Poiché sarà offerto anche un piccolo rinfresco durante la serata, vi pregherei confermare la vostra presenza all’indirizzo email messaggidimarco@gmail.com
Marco Ungaro