Centro di multi-raccolta comunale off limits per i giardinieri abituati a gettarvi sfalci d’erba, ramaglie e foglie. Il provvedimento entrerà in vigore il 2 maggio. Continuerà invece ad essere consentito lo scarico di rifiuti verdi ai privati. Questa la nuova norma del Regolamento per la gestione dei rifiuti che è stata approvata in Consiglio comunale dalla maggioranza e da Damiano Ceretti (lista «Con Voi») e ha registrato il voto contrario di Lucia Lazzari (Lega Nord) e l’astensione di Ilaria Marchina (Fratelli d’Italia).
«Il provvedimento sul verde – ha dichiarato in Consiglio l’assessore Giovanni Coccoli – è temporaneo, in attesa di rivedere l’appalto, operazione nel corso della quale terremo in considerazione la possibilità di consentire ai giardinieri di utilizzare l’isola secondo regole che verranno stabilite». Ciò sarà motivo di discussione in vista della scadenza (2017) dell’appalto di Aprica. Per il momento i giardinieri devono gettare erba e rami (considerati rifiuti di lavorazione) di giardini e parchi privati nelle aree comprensoriali dove avviene l’effettivo smaltimento. I cittadini che si occupano personalmente del giardino possono invece portare gli scarti nell’isola o inserirli ai contenitori verdi che hanno ricevuto. Il provvedimento del Consiglio comunale è stato motivato da un eccessivo aumento degli scarti provenienti da operazioni di giardinaggio. Il Comune ha infatti calcolato che un terzo del materiale verde giunge allo spazio di deposito portato da operatori professionali, che hanno invece l’obbligo di portare direttamente gli scarti ai centri di smaltimento.
«Del resto – ha spiegato Coccoli – alcune imprese inseriscono nella fattura da consegnare al cliente il costo di smaltimento che, in realtà, avviene gratuitamente al centro multi-raccolta. Non è corretto». L’Ente, prima di intervenire con multe e sanzioni, ha riunito gli operatori del settore al fine di chiarire la situazione. I Comuni, insomma, sono particolarmente attenti alla provenienza dei rifiuti, poiché i materiali esterni incidono poi negativamente sulla tariffe. Recente è il caso di Cellatica dove per evitare che i residenti dei paesi vicini, passati al servizio porta a porta, inseriscano la spazzatura nei cassonetti, sono stati mobilitati i vigili e vengono utilizzate le telecamere. In breve, inoltre, Cellatica risolverà il problema con un sistema misto, previsto per luglio: porta a porta per vetro, lattine, plastica e carta; cassonetti con calotta per indifferenziato e organico.
Federico Bernardelli Curuz
Fonte: Giornale di Brescia