Mons. Giuseppe Rossini, prevosto di Gussago dal 1948 al 1961

Mons. Giuseppe Rossini
Mons. Giuseppe Rossini

Mons. Giuseppe Rossini (9.5.1901 – 18.7.1975) volle “L’Oratorio Femminile” di Gussago, opera voluta ed iniziata da lui; avrebbe dovuto chiamarsi CASA DELLA GIOVANE “Nostra Signora di Lourdes”.
[Di questa denominazione non vi è traccia alcuna. Vi è qualcuno, tra i lettori, in grado, invece, di ricordare e confermare in tal senso? Possibile che detta denominazione sia … scomparsa dal ricordo? Chi trascrive queste righe assistette alla cerimonia d’inaugurazione dell’Oratorio femminile, presente il vescovo Mons. Giacinto Tredici, correva l’anno 1964].

Teresa Angeli, sulla base di documenti della Curia vescovile, a mano scrive quanto di seguito.
Mons. Giuseppe Rossini è nato a Verolanuova nel 1901, è stato consacrato sacerdote nel 1926 ed è morto nel 1975. Il suo nome è particolarmente legato al “Pro Familia” a cui ha donato in esclusiva 35 anni del suo sacerdozio. Nel suo testamento spirituale ha scritto: <<Desidero vedere l’Istituto Pro Familia, il mio ultimo campo di lavoro, prosperare e dilatarsi e rispondere in pieno ai suoi fini, cioè: costruire la famiglia cristiana come Dio l’ha voluta, cellula viva, edificante il corpo mistico di Cristo. Chiudo gli occhi pensando ai giovani, speranza del domani, nella loro lotta per un amore puro e casto, per gli ideali proposti dal Vangelo e dalla Chiesa Conciliare>>.

Monsignor Rossini ha cominciato il suo apostolato a Sale Marasino accanto ad un gran maestro: Don Vincenzo Gorini. Ha fondato le quattro branchie di Azione Cattolica, le ha animate spiritualmente per mezzo di esercizi, ritiri, cura del liturgia, e l’attenzione ai problemi vocazionale e missionario. Dopo 12 anni di lavoro sodo, il Vescovo lo ha chiamato a palazzo S. Paolo (Via Tosio) come assistente della Gioventù Femminile.

Mons. Rossini curò con particolare impegno gli incontri con le associazioni parrocchiali, specie con le settimane della giovane, le campagne annuali, i ritiri e gli esercizi spirituali. Al centro le dirigenti avevano la guida e l’assistenza di maestri qualificati come Padre Caresana, Mons. Bosio e Mons. Almici, delegato vescovile. Ebbe la gioia di celebrare il 25° e 30° della Gioventù Femminile con le celebrazioni romane del 1948 e il discorso di Pio XII in Piazza S. Pietro. Così durante il suo decennio la presidente Maria Freschi donò alla Gioventù Femminile (il palazzo) Villa Pace di Gussago. Aveva già iniziato il suo impegno per il Pro Famiglia come assistente spirituale dal 1940 e delegato vescovile dal 1944.

Nel 1948 è promosso prevosto di Gussago e succede a Mons. Fausto Togni. La salute andava di giorno in giorno peggiorando. Dopo 13 anni di lavoro rinuncia alla parrocchia e, nominato canonico della cattedrale e rettore di S. Maria dei Miracoli (1961), si dedica interamente al Pro Famiglia. Fu proprio in questi anni che secondo le indicazioni della “Provida Mater” la Compagnia della S. Famiglia si concretò in Istituto Secolare. Il decreto di erezione arrivò il 12 ottobre 1962 (data dell’apertura del Concilio Vaticano II). Monsignore curò le missionarie della Famiglia vicine e lontane, le apostole e gli apostoli del focolare, la preparazione delle costituzioni e le regole della Compagnia e soprattutto le giovani coppie degli sposi. Le celebrazioni del cinquantesimo di fondazione dell’Istituto Pro Famiglia (1918-1968), le giornate bresciane di preparazione, le giornate romane, l’incontro con il pontefice Paolo VI, che conosceva persone, ideali e storia del Pro Famiglia, sono state e restano una pietra miliare, che Monsignore ha collaborato a porre solidamente nella vita dell’Istituto “Segno dei tempi”.
Gli ultimi anni sono stati provati dalla sofferenza, accettata nello spirito del vangelo. Morto a Brescia, sepolto nel cimitero cittadino, nella cappella dei Canonici. (Dalla Curia V.le).

Teresa Angeli, una volta letti articoli di stampa ed il “ricordo” di cui sopra, così si esprime: <<Chi ha scritto l’articolo precedente ha ignorato volutamente ciò che fece Mons. Rossini a Gussago e chi era per i gussaghesi. Mons. Rossini a Gussago era amato, stimato, seguito. Lui aveva data il massimo di sé, ma anche i suoi parrocchiani avevano fatto altrettanto. Come erano stati gelosi di Mons. Giorgio Bazzani (†1941) quando veniva richiesto altrove per la predicazione, lo stesso fecero con Mons. Rossini quando ultimamente la domenica dopo i vespri spariva per andare al “Pro Famiglia”. Non è vero che Monsignore perdesse la salute giorno dopo giorno, aveva solo 60 anni e non poteva tendere a due cose insieme>>. (1975, Teresa Angeli).

Teresa Angeli, continua con una significativa riflessione: <<I gussaghesi sono un po’ rudi esteriormente ma intimamente sono molto sensibili e non gradiscono i torti e per loro l’abbandono di Monsignore fu un torto. Come un padre che abbandona la famiglia, nella sua andata non è accompagnato dai figli che ne sono dolenti, così Monsignor Rossini l’ultima domenica sera partì solo, in corriera, giusto in tempo per recarsi al “Pro Famiglia”. La gente di Gussago era triste. Dopo la morte (1941) di Mons. Giorgio Bazzani, era il secondo parroco che senza una grave disgrazia abbandonava Gussago. Una sposa (alla fine di giugno del 1961) mi disse: “Perché sacerdoti, suore, consacrati al Signore, possono lasciare tutto ed andare altrove, cambiare posto, mentre solo gli sposi, se vogliono varcare la soglia del Paradiso, non possono lasciare mai?”. Non seppi rispondere. Ma ora leggiamo l’ultimo scritto di Mons. Rossini ai suoi parrocchiani (…omissis)>>. (Teresa Angeli, 1975).

L’ultimo scritto, “IL SALUTO”, con analisi della Parrocchia, di Mons. Rossini dello 11 maggio 1961 – Giorno dell’Ascensione al cielo di N.S. Gesù Cristo è stato pubblicato da Gussago News, il 11 Maggio 2013, in occasione dell’Ascensione 2013.

Fonte: lavoro di Teresa Angeli sulla figura del Prevosto Mons. Giuseppe Rossini.
Trascrizione del testo in opera “Le Angioline a Gussago” – Figlie di S. Angela Merici. Compagnia di S. Orsola.
A cura di Achille Giovanni Piardi

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