Fino al 31 luglio la mostra “Alluvioni e festa del Redentore. Immagini dei danni del nubifragio del 30 maggio 1931”

La lapide in ricordo di Ester e Angelo Reboldi in Valgandine
Lapide in ricordo di Ester e Angelo Reboldi in Valgandine – Fotografia di Angelo Cartella

L’evento tragico e la protezione celeste. La tragedia e la salvezza nella fede cristiana. Distruzione e pace collimano volutamente, nella mostra fotografica «Alluvioni e festa del Redentore a Gussago. Immagini dei danni del nubifragio del 30 maggio 1931». Allestita fino al 31 luglio nella prepositurale di Santa Maria Assunta, la rassegna espone le significative e drammatiche fotografie relative all’alluvione del 30 maggio 1931, ritrovate recentemente nell’archivio parrocchiale.

«Immagini che documentano una delle numerose inondazioni che hanno devastato nei secoli, il territorio di Gussago – ha dichiarato la storica Rinetta Faronialla presentazione della mostra -. Nella seconda metà dell’Ottocento la violenza delle acque precipitate nel torrente Canale aveva devastato la zona del Caricatore e le valli di Manzana e Volpione, per cui il 31 gennaio 1868, per limitare i danni, si stese un programma di lavori, che purtroppo non servirono a frenare la furia delle acque di pochi anni dopo». Violenti nubifragi, prima l’11 giugno 1875 e poi un anno più tardi, fecero cedere gli argini del torrente La Canale, nella notte del 26 giugno 1876, causando l’inondazione del centro abitato. In quei giorni, ripristinati gli argini, le case e le strade, «si decise di istituire una festa religiosa da celebrarsi la terza domenica di luglio, nel ricordo delle alluvioni e per impetrare la protezione del Redentore», ha spiegato Rinetta Faroni.

Degli eventi che portarono all’istituzione della Festa del Redentore, inoltre, parla una lapide posta nell’antisacrestia della chiesa parrocchiale gussaghese. Le ultime cerimonie ufficiali risalgono a circa 30 anni fa. Una festa che ormai si perde nelle memorie dei gussaghesi, celebrata per chiedere redenzione e in memoria di uno scampato pericolo. Eventi passati, ma che Gussago ha vissuto anche in tempi recenti (l’ultimo il 3 giugno: la rottura dell’argine del Gandovere, per le violente piogge, ha causato ingenti danni a un’azienda); chissà che qualche antica preghiera al Redentore sia giunta anche in quest’occasione.
Federico Bernardelli Curuz

Fonte: Giornale di Brescia

Per approfondire:
le alluvioni a Gussago

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