Nascite ancora giù, a Gussago dal 2006 al 2016 calate del 33%

natalità

Prosegue senza freni la caduta della natalità anche nel Bresciano. I dati del bilancio demografico dell’Istat relativo al 2016 fotografano una situazione già ampiamente prevista nei mesi scorsi sulla base dei report mensili forniti dall’istituto. In realtà si tratta di un trend di declino demografico che continua e si accentua ma che è in atto da anni. Se nel 2015 i nati in provincia di Brescia erano stati 11.013, l’anno scorso sono scesi a 10.558, ben 455 in meno. Per avere un’idea visiva di cosa significhi questo calo, fra sei anni quando i nati del 2016 saranno pronti per frequentare la prima elementare, è come se venissero di colpo a mancare 18 classi da 25 alunni ciascuna. E rispetto a dieci anni fa il calo è di oltre 3 mila nati in meno. Nel 2006 erano infatti stati 13.047. Inevitabile che con questi numeri anche il saldo fra nati e morti risulti negativo. Infatti i decessi nel 2016 sono stati 11.051, in calo rispetto agli 11.713 del 2015, ma non sufficienti a invertire il rapporto. I morti sono stati 493 in più dei nati.

La caduta della natalità influisce direttamente anche sulle dinamiche della popolazione a livello provinciale. Nel 2015 per la prima volta dopo anni di crescita senza sosta, la curva si era piegata verso il basso. Nel Bresciano erano diminuiti i residenti di un migliaio di unità. E nel 2016 la flessione si è accentuata: al 31 dicembre scorso risultavano residenti in provincia 1.262.678 abitanti, 1.427 in meno dell’anno precedente. Analizzando la situazione comune per comune si può notare come il calo delle nascite sia un fenomeno diffuso che interessa la quasi totalità dei centri con poche eccezioni. La differenza è abbastanza macroscopica se il confronto viene fatto con i dati di dieci anni fa. Nel 2006 il fenomeno migratorio era in forte espansione e la crisi economica era ancora lontana. Ad esempio in un paese medio-piccolo come Adro dai 103 nati di dieci anni fa si è passati ai 55 dell’anno scorso. Una caduta particolarmente forte se si considera che nella vicina Capriolo la nascite nel confronto decennale risultano stabili a quota 93. Se quello di Adro per le sue proporzioni è forse un caso a sé, sta di fatto che in quasi tutti i maggiori centri la flessione si fa sentire, da Desenzano a Montichiari, da Lumezzane a Ghedi. Solo Rovato fra i centri maggiori sembra tenere con 203 contro i 204 di dieci anni fa, mentre Chiari è in controtendenza con 190 nati contro i 173 del 2006. In città invece, nel confronto con dieci anni fa, lo sbilancio è di 280 nati in meno, mentre rispetto al 2015 ci sono state 6 nascite in più. Un piccolo rimbalzino poco significativo per capire se si tratta di un’inversione di tendenza. Fra le eccezioni in positivo spiccano quelle di Villa Carcina che passa dai 91 nati del 2006 ai 117 dell’anno scorso e di Castrezzato che incrementa le nascite da 62 a 95. Natalità in aumento anche ad Artogne, Edolo, Gambara e Gottolengo.

Per il resto i dati del 2016 accentuano quanto si era già delineato nel 2015. E Brescia si inscrive nel trend nazionale pur mantenendosi fra le province per ora meno intaccate dalla crisi demografica. L’elemento preoccupante è che se fino al 2014 un territorio come quello bresciano aveva sostanzialmente tenuto di fronte al crollo demografico di altre province, adesso sembra aver imboccato una china negativa. E purtroppo la situazione di allarme al momento pare ancora troppo sottovalutata considerando il pesante impatto che caduta della natalità e invecchiamento della popolazione avranno sulla struttura sociale nei prossimi anni.
Piergiorgio Chiarini

Comune Popolazione
1/1/2016
Popolazione
31/12/2016
Differenza
Gussago 16.753 16.623 -130

Desenzano e Montichiari in crescita, exploit Concesio

Chi scende e chi sale nella top ten della popolazione e dei centri più abitati della provincia? Nelle posizioni più alte della classifica non si registrano variazioni di posizione. Desenzano resta saldamente al primo posto con 28.856 abitanti. Nel 2016 la popolazione è cresciuta di 206 unità. Al secondo posto c’è Montichiari che ha raggiunto quota 25.449 con 251 abitanti in più rispetto all’anno precedente. Prosegue invece il calo di Lumezzane in declino demografico già da qualche anno. La popolazione del centro valgobbino è scesa a quota 22.510, perdendo nel 2016 134 abitanti. Quarta posizione per Palazzolo con 20.062 residenti, seguito da Rovato con 19.132 e da Chiari con 18.856. Tutti e tre i maggiori centri dell’Ovest bresciano registrano un lieve calo della popolazione. A Palazzolo -72, a Rovato -77 e a Chiari -31. Ghedi è al settimo posto con 18.828. Da segnalare che nel 2015 era davanti a Chiari che però nel 2016 ha avuto una perdita di popolazione più contenuta. Segue a distanza Gussago con 16.623 residenti che nel 2016 ha registrato una perdita di 130 abitanti. Al nono posto della classifica c’è Lonato con 16.188 mentre al decimo si piazza Concesio con 15.649 che nel 2016 ha guadagnato ben 184 residenti in più. Un aumento di popolazione che ha consentito al comune della bassa Val Trompia di superare Darfo che a fine 2016 è sceso a quota 15.530. Da quanto si può vedere la situazione nei principali centri della provincia si presenta a luci e ombre. I centri più attrattivi sul piano della residenzialità si confermano Desenzano e Montichiari, probabilmente anche per la maggiore disponibilità di strutture abitative legate all’espansione urbanistica degli anni scorsi.
Piergiorgio Chiarini

Comune Nati anno 2006 Nati anno 2016 Differenza
Gussago 187 124 -63

Fonte: Bresciaoggi

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