«Pedalando con Fede» fino ad Assisi in ricordo di Federico Gozio

Federico Gozio
Federico Gozio

Una biciclettata di 465 chilometri da Gussago ad Assisi, «Pedalando con Fede». Un pellegrinaggio e un percorso di introspezione in ricordo del ventiduenne gussaghese Federico Gozio, che oggi non c’è più, investito nel mese di settembre dell’anno scorso da un’auto, proprio mentre era in sella alla sua bicicletta. L’iniziativa – alla quale parteciperanno Riccardo, Marina ed Elisabetta, i genitori e la sorella del ragazzo, e altre tredici persone – è organizzata da don Mauro Capoferri, curato di Gussago:

«Si chiama “Pedalando con Fede” – spiega il sacerdote – e per Fede si intende sia la Fede cristiana sia l’abbreviazione del nome di Federico. Il pellegrinaggio partirà proprio da casa sua e raggiungerà la chiesa di San Damiano ad Assisi. Partiremo il giorno di Pasqua e raggiungeremo Assisi l’8 aprile. Una lunga pedalata che sarà suddivisa in quattro tappe (Gussago-Modena, Modena-Barbiana, Barbiana-Arezzo e Arezzo-Assisi), ciascuna di circa 130-140 chilometri e con un dislivello dai 1.000 ai 1.500 metri. «Il percorso – aggiunge don Capoferri – attraverserà le strade di tre testimoni di fede: don Lorenzo Milani – che ha fondato la sua vita nell’impegno civile e nell’istruzione dei poveri, in particolare a Barbiana, dove iniziò il primo tentativo di scuola a tempo pieno, espressamente rivolto alle classi popolari -, Gino Bartali (esempio di atleta cattolico) e infine San Francesco d’Assisi».

La bicicletta è diventata la croce e il più doloroso simbolo di Passione per la famiglia Gozio, ed ecco che questo pellegrinaggio assume quasi i connotati di un viaggio spirituale e affettivo particolarmente intenso, che consegnerà l’immagine del ragazzo a San Francesco. Un dramma che, come è ovvio che sia, non può che lasciare squarci laceranti nell’animo, nonché paure difficilmente superabili:

«È un’iniziativa bellissima – spiega Marina Pizzi, mamma di Federico -, che noi seguiremo in macchina, ma avremo una paura micidiale e pregherò per tutto il tempo che vada tutto bene». Un pensiero, durante questo percorso di preghiera lungo la strada, non potrà non andare anche a Maria Gaburri, la giovane compaesana ed ex compagna di classe di Federico, ai tempi delle medie e del liceo Calini, legata a lui nel tragico destino, nell’arco di sei mesi: è morta in un incidente stradale lo scorso 26 marzo. Due ragazzi cresciuti a un chilometro di distanza l’uno dall’altro, due giovani anime unite dalla voglia di vivere, dal futuro ricco di progetti e ambizioni, due vite sgretolatesi nell’impatto fatale con un’automobile. La strada non è finita, l’amore dimostrato dalle migliaia di persone al momento dei funerali dei due giovani è la dimostrazione che erano stati capaci di calamitare affetti e stime incolmabili. La strada non è più un percorso scostante e insidioso, bensì un dolce declivio, per Federico e Maria, che – ne sono convinti i tanti che li ricordano con affetto e rimpianto – sospingeranno e veglieranno, di colpo in colpo, le pedalate di Fede, fino ad Assisi.
Federico Bernardelli Curuz

Fonte: Giornale di Brescia

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