Pietro Zucchetti “A Londra il quarto posto, a Rio spero in un piazzamento migliore”

Pietro Zucchetti
Pietro Zucchetti

Un altro bresciano ha staccato il biglietto per le Olimpiadi di agosto a Rio de Janeiro. Dopo Andrea Cassarà (scherma), Sofia Lodi (ginnastica ritmica), Vanessa Ferrari (ginnastica), Anna Danesi (volley), Giulia Conti (vela), Simona Frapporti (ciclismo, inseguimento a squadre), nella canoa Giovanni De Gennaro e la cognata Stefanie Horn (nata in Germania, ora gareggia per i colori azzurri), ha ottenuto il pass anche Pietro Zucchetti, in attesa di altri arrivi, come il caso di Pietro Aradori, almeno questo è l’augurio, chiamato a qualificarsi con la Nazionale di basket.

La federazione italiana della vela ha deciso di promuovere, nel doppio acrobatico 49er, la coppia formata da Zucchetti, 35 anni, di Gussago, prodiere, e dallo skipper Ruggero Tita, 24, trentino (nato a Rovereto, risiede a Civezzano). Dopo avere iniziato il quadriennio olimpico, vale a dire nel 2013-14, con altri compagni (Pietro si cimentava in coppia con il siciliano Giuseppe Angilella, frenato spesso da dolori alla schiena, mentre Ruggero gareggiava con un altro bresciano, Giacomo Cavalli, con il quale aveva ottenuto l’argento ai Mondiali juniores), i due, che appartengono al gruppo sportivo della Guardia di Finanza, hanno deciso di sciogliere i legami, e di correre assieme. In breve tempo sono riusciti a raggiungere e superare equipaggi che sembravano largamente in vantaggio, raggiungendo il dodicesimo posto nella ranking list mondiale, con possibilità di avere ulteriore miglioramento.

«Per me l’Olimpiade è la massima espressione dello sport, l’obiettivo finale a cui ambire – ha commentato Zucchetti, laureato in Architettura -. A Londra 2012, nel 470, con Gabrio Zandonà, ho vissuto un’esperienza bellissima, chiusa con il quarto posto. Nonostante tutti dicano sia un brutto risultato, la famosa medaglia di legno, secondo me è comunque notevole, sempre meglio di un decimo. Adesso dal Brasile vorrei tornare a casa con un piazzamento migliore». Il che vorrebbe dire salire sul podio. Il suo compagno, Ruggero Tita, iscritto alla Facoltà di ingegneria informatica a Trento, è invece alla prima partecipazione ai Giochi. «Le Olimpiadi – ha dichiarato nell’apprendere la notizia della convocazione – erano il mio sogno fin da quando ero piccolo, poi sono diventate un obiettivo. Adesso mi sento responsabilizzato, e voglio dare il massimo. Arriviamo alla gara di Rio de Janeiro da outsider, ma siamo in una buona condizione, e non escludo nulla. Con Pietro mi trovo bene, ha grande esperienza e ci completiamo perfettamente».

Progettato dall’australiano Julian Bethwaite nel 1995, il 49er è uno skiff concepito coi criteri più moderni. Viene considerato la deriva più veloce e spettacolare per una coppia. È entrato a far parte del programma olimpico a partire da Sydney 2000. Lo scafo planante a svuotamento molto leggero è lungo quasi cinque metri, con doppio trapezio, terrazze rigide regolabili, una randa di grandi dimensioni, un fiocco autovirante ed un enorme gennaker. Pietro Zucchetti e Ruggero Tita lo governano al meglio, e i vertici federali della vela azzurra hanno deciso di dare loro la chance a cinque cerchi: a Rio de Janeiro proveranno ad onorare al meglio questa responsabilità.
Sergio Zanca

Fonte: Bresciaoggi

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