
Vincere un titolo italiano e poi chiudere la carriera, a meno di clamorosi ripensamenti. Pietro Zucchetti ha un merito notevole per chi segue la vela: le sue vicende non sono mai noiose né scontate. L’ultima è di qualche tempo fa: a Ostia, sede dei Campionati Italiani Classi Olimpiche ha conquistato la vittoria nei 49er, a prua di Ruggero Tita, gardesano di sponda trentina. Non è stato un ripensamento della (clamorosa) separazione di gennaio, ma solo l’atto conclusivo di una breve storia di coppia con il solo obiettivo di portarsi a casa un titolo. Da oggi, Tita punterà a Tokyo 2020 sul Nacra e il gussaghese farà il papà del piccolo Tommaso ma senza mollare del tutto il suo amato sport.
«Mi piacerebbe allenare i giovani, ovviamente a tempo debito ma non escludo di regatare su barche d’altura» confessa Pietro. Lo attendiamo, ringraziandolo per una carriera, complicata ma intensa, nelle classi olimpiche dove è mancata solo la fortuna al momento giusto, elemento fondamentale nella vela. Quindi, a meno di rivelazioni nel giro di una stagione, il tifo di costa occidentale si dovrà concentrare su Paola Bergamaschi, che non ha fallito l’appuntamento tricolore, a prua della spezzina Maria Ottavia Raggio. La portacolori della Canottieri Salò ha le carte in regola per centrare il bersaglio grosso: grinta, tecnica e la volontà di impegnarsi senza risparmio per il quadriennio in 49fx. Per la cronaca, a Ostia, l’equipaggio ligure-gardesano ha vinto sette regate su otto, scartando un terzo, a riprova della superiorità netta. Il sodalizio del golfo mette in bacheca anche il titolo di Antonio Squizzato, veneto ormai adottato da Salò: lo specialista del 2.4 mR – nonché azzurro alle Paralimpiadi – ha dominato pure lui le regate. Da sottolineare anche il secondo posto di Alessandra Dubbini, bergamasca con il cuore velico a Maderno. Nella corsa per la selezione del 470 femminile, sarà protagonista.
Maurizio Bertera
Fonte: Corriere della Sera – Ed. Brescia