Vela – Pietro Zucchetti: un passo indietro per andare a Rio

Pietro Zucchetti in gara alle Olimpiadi di Londra 2012
Pietro Zucchetti in gara alle Olimpiadi di Londra 2012

Il prodiere gussaghese torna a far coppia con Angilella sull’acrobatico 49er.

All’appello mancava Pietro Zucchetti, il«prodierone» di Gussago, alfiere della squadra velica delle Fiamme Gialle, che all’Olimpiade di Londra era a prua del doppio 4.70 condotto dal romano Gabrio Zandonà. Il loro quarto posto resta il migliore piazzamento della vela azzurra.
Archiviata quell’avventura Zucchetti pensa ora a Rio de Janeiro 2016. La scelta è caduta sull’acrobatico 49er e sul timoniere palermitano Giuseppe Angilella.

«Io e Giuseppe abbiamo già navigato insieme dal gennaio 2006 fino gennaio 2010. Poi per problemi alla schiena Angilella si è fermato. In quei quattro anni affiancati ai fratelli Sibello e abbiamo avuto modo di crescere ed imparare, fino ad diventare i loro sparring partners per i Giochi di Pechino del 2008».
In quelle stagioni sono arrivati risultati significativi per il pivot della vela bresciana (un metro e novanta di altezza). «Abbiamo vinto, il Cico del 2007, il Campionato Italiano classi olimpiche, poi siamo stati presenti a tutte le tappe della World Cup, da Kiel a Medemblik finendo spesso in Medal race. Abbiamo poi ottenuto un 17° posto al mondiale di Riva del Garda, un 14° all’Europeo di Marsala nel 2007, tanti piccoli risultati e tanta esperienza che ci serviranno per la nuova sfida con Giuseppe che ha corso ai Giochi di Londra con Gian Franco Sibello».

Come mai il ritorno sul 49er? «Sono dell’idea che sia una barca molto più adatta alle mie caratteristiche: più atletica, più veloce, forse meno precisa, ma non per questo meno barca a vela. Ho voglia di fare un altro quadriennio, magari due. Ma per farlo ho bisogno di una barca, sulla quale riesco a divertirmi di più». Poi Pietro mette le mani avanti: «Non siamo più dei ventiquattrenni come quando abbiamo iniziato. Ora dobbiamo fare un po’ più attenzione, avere più cura di noi stessi, mi riferisco alla schiena di Giuseppe e al mio collo che mi ha dato noia nei mesi precedenti alle Olimpiadi».

Altri programmi oltre alla campagna olimpica?
«Per ora non ho altri programmi velici. Nel senso che so che quando inizierò avrò ben poco tempo da dedicarmi a regate con altre barche. Anche se mi piacerebbe poter navigare sul Melges 24, dove si regata in modo molto competitivo, con dinamiche simili alle derive. A parte la vela, intendo portare avanti tutto ciò che ho sempre fatto e che amo. La corsa e il triathlon, che ho trascurato moltissimo negli ultimi due anni, mi hanno sempre dato gli stimoli per allenarmi e migliorare la mia efficienza atletica. Dopo Londra mi sono dedicato moltissimo alla montagna. Ho riassaporato una passione che avevo dovuto mettere nel cassetto, per gli impegni velici. Direi che basta per riempire tutto il tempo libero».
Sandro Pellegrini

Fonte: Giornale di Brescia

RESTA SEMPRE AGGIORNATO CON LE NOSTRE NOTIZIE!

- iscriviti al canale WhatsApp di Gussago News
- iscriviti alle Newsletter di Gussago News