Allarme meteo: si spala il fango e si contano i danni

Danni maltempo giugno 2024

Strade trasformate in fiumi in piena, grandine, case allagate, auto intrappolate nei sottopassi invasi dall’acqua, frane e smottamenti. Dopo le piogge record di maggio, giugno è colpito dalle bombe d’acqua. Non c’è stato praticamente un giorno senza almeno un temporale. La situazione resta di allerta generalizzata in tutta la Lombardia. La nostra provincia continua ad essere flagellata dal maltempo. Anche nella notte tra martedì e mercoledì un violento nubifragio ha provocato danni e disastri che sono andati ad aggiungersi a quelli di domenica.

Tra le zone più colpite, oltre alla città, il Sebino e la Franciacorta, la Bassa e la Valsabbia. A Vestone le forti piogge hanno trasformato la strada in un fiume. Non sono mancate le grandinate, per fortuna di dimensioni contenute, sulle zone del lago d’Iseo e del Garda. Una delle criticità maggiori a Flero, dove a causa dell’esondazione di un canale, via Caselle è stata letteralmente sommersa da un fiume di acqua e fango. I Vigili del fuoco sono riusciti a portare in salvo due persone disabili che sono state evacuate dalle loro abitazioni e trasferite in un luogo sicuro.

E a Gussago, uno dei paesi più colpiti, si comincia a fare la stima dei danni, senza staccare gli occhi dal cielo: «La situazione resta critica – ammette il sindaco Giovanni Coccoli – perché sono previsti altri temporali. La bomba d’acqua di domenica notte è stata provocata da una serie di micro frane sui versanti collinari, che hanno portato a valle e nel greto del torrente La Canale detriti e materiali». C’è insomma il rischio di altre esondazioni. Il desiderio di tornare presto alla normalità prevale sul pessimismo. «Abbiamo mobilitato squadre di volontari della protezione civile, anche degli altri Comuni, e grazie al Gruppo Sentieri e a numerosi cittadini, ragazzi dell’oratorio e scout che si sono messi a disposizione, sono state sgombrate numerose abitazioni dal fango. Le strade sono state ripulite, così come le le caditoie e le bocche di lupo per prevenire altri problemi. Sono stati programmati per i prossimi giorni altri interventi per svuotare gli scantinati». Ma è arrivato anche il momento della conta dei danni. «Si va dai piccoli ponticelli che si stanno sgretolando agli argini che crollano – ammette Coccoli -. Siamo in contatto con la Provincia che coordina i volontari della Protezione civile, e con la Regione per gli interventi sul torrente La Canale, che è di loro competenza. Il Pirellone ha già dato incarico ad un’impresa per riportare alla normalità i deghiaiatori, ma non sarà sufficiente, c’è necessità di un intervento più radicale». Sulla richiesta di stato di calamità «purtroppo i tempi dettati dalla Regione sono strettissimi: entro domani mattina alle 10 dobbiamo chiudere la raccolta delle richieste danni, che per il momento riguardano soltanto la colata di fango della notte tra il 9 e il 10 giugno. Fare una stima oggi è difficile. Al momento siamo intorno al mezzo milione di euro, ma solo per i danni al territorio. Mancano ancora quelli dei privati: dalle frazioni di Casaglio e Navezze, che sono state le più colpite, sono già arrivate 200 richieste». Il conto potrebbe dunque essere salato. Ora, conclude il sindaco di Gussago, «speriamo che il maltempo conceda una tregua, almeno per un po’ di ore, il tempo di una breve ricarica perché ancora tanto lavoro ci aspetta».

Nel resto della provincia, l’Oglio esondato a Roccafranca e il Mella sono sotto stretta osservazione. Anche a Villa Carcina – così come in altri Comuni della Valtrompia – si sono registrati danni a causa dei temporali di lunedì e martedì. “Oggi sarà presente un funzionario della Regione per la stima dei danni e la valutazione degli interventi che dovranno essere attuati per evitare che fenomeni analoghi possano ripetersi”, annuncia il sindaco Moris Cadei, che domani mattina farà un sopralluogo con i tecnici comunali per prendere visione della situazione e successivamente attivarsi a livello provinciale e regionale.
Cinzia Reboni

Fonte: Bresciaoggi

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