Il centro sportivo “Le Gocce” potrebbe finire sul mercato. L’ipotesi, tutt’altro che remota, è emersa nella seduta del Consiglio comunale di Gussago di lunedì 25 marzo. Il sindaco Giovanni Coccoli – rispondendo ad una richiesta del consigliere di minoranza Stefano Quarena sullo stato della gestione dell’impianto, a tre mesi dalla riapertura – ha confermato di aver fatto effettuare una valutazione utile, sia pure non vincolante, per capire se «nel panorama nazionale ci sono privati interessati all’acquisto». In vista della gara di affidamento della gestione, che partirà a breve, «non volevamo lasciare nulla di intentato – ha spiegato Coccoli -. La procedura è rimasta in stand by perchè ci siamo accorti che nella perizia c’erano alcune lacune, sia sul costo a mq che sull’estensione dell’area, per cui è stato necessario procedere ad una rivalutazione, che attendiamo nei prossimi giorni».
L’idea di mettere in vendita “Le Gocce” non piace al gruppo di minoranza del Pd. «Su questo impianto l’Amministrazione civica ha fatto importanti investimenti, e questa scelta va in controtendenza con il progetto di rilancio in atto – spiega Rossella Olivari -. La piscina sorge in una zona molto ambita, e una sua vendita potrebbe portare anche ad operazioni di speculazione edilizia». Le Gocce – di proprietà per due terzi di Gussago ed un terzo del Comune di Castegnato – ha riaperto i battenti il 2 gennaio con la gestione temporanea affidata fino al 31 dicembre ad Aquamore, dopo un restyling costato 110 mila euro. Il 31 ottobre 2023 si era chiusa in anticipo l’esperienza in project financing siglata nel 2008 per trent’anni con Franciacorta Sport, a causa della mancata sostenibilità economica del gestore e per la precaria manutenzione dell’impianto. I due Comuni hanno dovuto così accollarsi le rate del mutuo ancora da pagare, che per il 2024 è di 280 mila euro.
«Vendere l’impianto sarebbe per noi la scelta migliore – rimarca il sindaco di Castegnato Gianluca Cominassi -. Oltre ai mutui che ci siamo accollati, noi dobbiamo pagare anche il terreno. Non vogliamo fare cassa svendendo i gioielli di famiglia, ma essendo saltato il project financing i costi arrivati in capo alle Amministrazioni comunali hanno ingessato parecchio i bilanci. Abbiamo dovuto tagliare molte voci per pagare gli interessi passivi. Le carte in tavola sono cambiate completamente, e la cosa va ripensata, compresa l’ipotesi di vendere». Il bando di gestione «è fuori discussione, ma resta un’incognita: se va a buon fine si può uscire a saldo zero con i mutui da pagare, ma potrebbe anche andare deserto, se l’offerta non è appetibile – continua Cominassi -. Per questo non ponderare la vendita dell’impianto sarebbe una sciocchezza». Ma i tempi stringono, almeno per Castegnato, che andrà alle urne l’8 giugno e dovrebbe quindi portare la delibera in Consiglio comunale entro il 25 aprile. Nel frattempo, con la gestione di Aquamore «ci sono stati riscontri positivi sulla frequenza, mentre con i vecchi abbonamenti rimasti in sospeso è stato trovato un accordo che ha portato al 30% di sconto sui rinnovi – ha spiegato Coccoli in aula -. Nei giorni scorsi è stata ultimata la pavimentazione dell’ingresso principale e stanno iniziando i lavori di sistemazione dell’area esterna, in vista dell’apertura del lido prevista a inizio maggio».
Cinzia Reboni
Fonte: Bresciaoggi