È la classica goccia che fa traboccare il vaso. O, forse, più che di goccia è corretto parlare dei 50 litri (di acqua gratuiti al giorno), questione che ha innescato scintille e animi accesi in Consiglio comunale. Addirittura una saponetta, che richiama al famoso gesto biblico di lavarsene le mani, è stata portata in omaggio all’Amministrazione comunale dal consigliere di Forza Italia Ettore Marchina.
La bocciatura da parte della maggioranza di due mozioni proposte dal Movimento 5 Stelle, all’opposizione – una delle quali riguardante appunto la richiesta di accesso gratuito per i cittadini ai primi 50 litri di acqua potabile per uso domestico – hanno fatto scattare la protesta delle minoranze. «L’impegno che chiedevamo al sindaco Marchina era chiaro: una garanzia per i cittadini, soprattutto per chi è in difficoltà economica – spiega Mara Rolfi del Movimento 5 Stelle -. L’accesso all’acqua nella quantità e qualità sufficiente alla vita deve essere riconosciuto come diritto costituzionale umano e sociale universale, indivisibile ed imprescindibile».
La bocciatura è arrivata immediatamente dopo il «no» alla mozione, sempre portata in sala consiliare dal Movimento 5 Stelle sul «Question time», uno strumento, è stato spiegato durante la serata, per permettere ai cittadini di partecipare alle sedute consiliari in maniera attiva e partecipativa. «È scandaloso che non ci sia stato nessun dibattito nel merito né prima in commissione né in sede di consiglio comunale ha tuonato Rolfi – da parte di tutti, minoranze comprese».
«Siamo attenti a tutti i temi – è stata la risposta dell’assessore Giovanni Coccoli -. Sul tema dei 50 litri non ci troviamo d’accordo. È giusto secondo noi garantire l’acqua per chi è in difficoltà. Il rischio che qualcuno rimanga senza acqua non esiste. A chi viene chiuso il rubinetto, il Comune interviene in aiuto tramite i servizi sociali».
Fonte: Giornale di Brescia