Un “polo geriatrico” per salvare il Richiedei

Ingresso Fondazione Richiedei a Gussago

C’è paura. Molta. Si teme che il trasferimento della Riabilitazione cardiologica e della Geriatria del Civile dal Richiedei di Gussago a Gardone Val Trompia e a Montichiari sia solo il primo passo per lo smantellamento della storica realtà, prima azienda del territorio per numero di dipendenti e per indotto. Quando, invece, avrebbe tutte le carte in regola per trasformarsi in un «polo geriatrico», mantenendo tutti i livelli occupazionali e, soprattutto, operando in stretta sinergia con le strutture pubbliche e private presenti sul territorio.

Il grido d’allarme, e la proposta, sono stati lanciati da Cgil, Cisl e Uil, con rappresentanti della segreteria, della Funzione pubblica e dei pensionati, in un incontro che si è svolto davanti all’ingresso principale della Fondazione. La preoccupazione riguarda il futuro di 51 lavoratori che operano nei reparti dell’Ospedale Civile a Gussago, «con almeno 35 esuberi, come annunciato dalla direzione». Ma non solo. Con l’«impoverimento» della Richiedei, il timore dei sindacalisti è che a rischiare siano proprio i cittadini che ruotano intorno alla Fondazione, perché non avranno più la garanzia di poter contare su qualificati servizi sanitari e sociosanitari.

Per scongiurare il peggio, i sindacati hanno predisposto un documento in cui indicano «percorsi e proposte» per il futuro della struttura, per informare la cittadinanza ma, anche, per sensibilizzare la politica regionale ad adottare «decisioni a garanzia dei servizi e dei lavoratori». «Riteniamo che una struttura come la Fondazione abbia tutti i requisiti e le capacità per concretizzare gli obiettivi della riforma della sanità regionale: lo affermiamo in quanto le conoscenze e le competenze professionali del personale e la presenza di attrezzature scientifiche oggi in dotazione permettono di attivare un percorso come la presa in carico del paziente acuto fino alla sua totale e completa riabilitazione».

Dunque? Cgil, Cisl e Uil ritengono che la «Fondazione si possa candidare a pieno titolo come riferimento territoriale per una sperimentazione, anche gestionale, di un polo geriatrico che abbia una sua specificità nella presa in carico della fragilità e cronicità dell’anziano». Potrebbe essere «un polo geriatrico in grado di rispondere ai bisogni delle famiglie legati alle dimissioni ospedaliere da un reparto per acuti, alle quali deve seguire una fase assistenziale». Ed aggiungono: «Riteniamo positiva, seppur non risolutiva, anche un’eventuale attivazione di diciotto posti letto di riabilitazione alcologica all’interno del presidio di Gussago, in quanto potrebbe continuare l’esperienza positiva sperimentata nel presidio di Palazzolo, nel quale si registra una lista d’attesa di quaranta persone».
Anna Della Moretta

Fonte: Giornale di Brescia

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