Alla Polonia il campionato europeo di calcio a 5 per sacerdoti

Campionato europeo sacerdoti calcio febbraio 2018

Dall’altare al campo. Tonaca riposta nell’armadietto in favore di divisa da gioco e scarpini. I sacerdoti europei si sono radunati a Brescia in occasione della dodicesima edizione del torneo continentale di futsal, che li ha visti sfidarsi in gare di calcio a 5 al centro Sportivo San Filippo e a Gussago. Un evento che ha coinvolto 16 Paesi, all’insegna della fratellanza, di una sana rivalità sportiva e nel segno di una condivisione di esperienze che ha certamente arricchito i partecipanti.

«Il bilancio è senza dubbio positivo – ha commentato il responsabile organizzativo don Jordan Coraglia -, gli ospiti sono stati bene, si sono divertiti e hanno visto cose belle del nostro territorio. Dal punto di vista sportivo speravamo in qualcosa di meglio del nono posto. Peccato perché alla fine abbiamo vinto 4 gare su 5. I ricordi più belli? Innanzitutto la gioia di essere riusciti a rendere possibile questo evento, anche grazie a numerosi volontari, poi le tante emozioni scaturite dai rapporti umani. Il nostro entusiasmo, poi, credo abbia contagiato parecchie persone. Vedere questa gioia nei sacerdoti ha lasciato il segno in molti». Nel confronto tra le delegazioni c’è stato il riconoscimento più prezioso. «Personalmente ho potuto approfondire soprattutto la conoscenza degli amici kazaki e albanesi, delle loro realtà così diverse dalle nostre. È stato arricchente – racconta don Fabrizio Ghisoni di Soncino -. Mi hanno colpito le testimonianze dei fratelli bosniaci. Nel loro Paese le ferite della guerra sono ancora aperte e il cattolicesimo è vissuto sulla pelle».

In campo gli Azzurri non sono riusciti a riscattare il momento nero del calcio italiano e si sono dovuti accontentare di un nono posto, maturato dopo una finale avvincente contro la Bielorussia. La partita comincia subito in salita per don Jordan e compagni, costretti a tenere testa alle scorribande degli avversari, poi reagiscono producendo buone occasioni ma trovando la pronta opposizione del portiere. Nella ripresa ancora una serie di botta e risposta, fino alla lotteria dei rigori, che sorride ai padroni di casa, vittoriosi 4-2. Protagonista del trionfo l’estremo difensore azzurro don Marini. Medaglia di bronzo alla Slovacchia, che nella finalina ha avuto la meglio sull’Ungheria con il risultato di 3-2. Ad alzare al cielo la coppa è stata la Polonia, che ha compiuto una vera e propria impresa superando di misura per 1-0 i campioni in carica del Portogallo, detentori del trofeo da ben tre edizioni. Non è bastato il carattere della squadra allenata da don Fernando, che ha lottato fino all’ultimo pallone. È stata una partita molto equilibrata, con occasioni da ambo le parti, che la Polonia ha saputo condurre in porto grazie alla rete segnata nel primo tempo da Pastorczyk, al termine di un’azione corale. L’uomo partita, tuttavia, non è stato l’autore del gol, bensì il portiere polacco Damian Sala, capace di mantenere la sua porta inviolata nell’arco dell’intera manifestazione. I riconoscimenti di miglior giocatore e miglior cannoniere sono stati assegnati invece rispettivamente a Stefan Didak portacolori della Bosnia e a Gabriel Kamber alfiere della Croazia. Ora appuntamento a Montenegro 2019, per una nuova esperienza non solo sportiva. Nel frattempo l’associazione Sacerdoti Italia Calcio ha annunciato che il ricavato di tutte le sue iniziative dell’anno 2018 sarà devoluto all’Abe (Associazione Bambino Emopatico).

Fonte: Giornale di Brescia

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