Assegnato a Gino Zanetti il Premio Campanili di Gussago, giunto alla 16esima edizione ed assegnato dalla Pro Loco durante la Festa dell’uva 2016.
Parlare con Gino Zanetti si ha subito la chiara impressione di aver a che fare con una persona decisa e concreta. Nato a Gussago nel 1924 ha vissuto una vita dedicando il suo tempo libero in attività di volontariato; attento e scrupoloso amante del proprio paese Gussago, sempre pronto a suggerire idee e sollecitazioni e nel caso fosse richiesto, pure protagonista capace di coinvolgere persone per tramutare le proposte in progetti realizzati…
Rifondatore e direttore per 12 anni della Banda musicale Santa Maria Assunta di Gussago. Inoltre le sue collaborazioni sono state dedicate all’associazione combattenti come segretario, alla realizzazione del Monumento dei caduti, alla riapertura della Pieve di Piedeldosso, ha diretto la scuola di canto per anziani, ha cooperato al restauro dei paramenti del Triduo della chiesa Prepositurale.
Da sensibile scrittore ama descrivere esperienze di vita in versi poetici…
Gino ha fatto sua la massima di Thomas Henry Huxkley: “Oltre e al di sopra del mondo delle parole esiste il mondo dei fatti”.
Premio Campanili, tributo ai grandi del volontariato
Un volontariato, specie quello più silenzioso e lontano dai riflettori, da premiare e mettere in evidenza con il «Premio Campanili». La Pro Loco gussaghese conferisce infatti ogni anno questo riconoscimento speciale, valutando anche le segnalazioni ricevute dai cittadini, a quei gussaghesi che con il loro ingegno e la loro opera contribuiscono a migliorare la vita comunitaria nelle istituzioni sanitarie, educative, amministrative e nelle tante associazioni del paese. La Festa dell’uva sarà (anche) l’occasione per premiare un nuovo volontario; sarà infatti durante la serata principe dell’autunno gussaghese che verrà assegnato il «Premio Campanili» 2016.
Lo scorso anno fu Amadio Marchina ad essere premiato, «un uomo dal carattere forte, paziente e perseverante, che vive le sue giornate a costruire e assemblare con intuizioni geniali opere favolose: dai carri allegorici ai presepi automatizzati, per l’ammirazione e la gioia dei suoi concittadini e non solo – spiegano dalla Pro Loco -. Amadio è poi sempre disponibile ad ogni chiamata al servizio della comunità, esprimendo un volontariato discreto e riservato».
La storia di questo premio è però piuttosto lunga, visto che è stato istituito nel 2000. Quell’anno il riconoscimento venne consegnato ad Angelo Cartella «per la sua grande disponibilità nell’operare nel sociale, nella promozione dello sport e nella collaborazione fattiva con le associazioni del paese». L’anno successivo toccò invece a Teresina Prati, donna sempre pronta ad aiutare bisognosi e ammalati. Il 2002 fu il turno di Giuseppe Faita, fondatore del Gruppo Boy-scout di Gussago. L’anno seguente il premio mise in evidenza l’impegno nel volontariato di Laura Cartella, donna al servizio degli altri sin dalla Seconda Guerra Mondiale (allora aiutò i partigiani). Il 2004 fu invece l’anno dell’amatissima maestra Libera Botti, mentre nel 2005 furono sottolineati il senso civico e lo spirito altruistico di Luigi Pelizzari. Il premio «portò alla ribalta» il lavoro di tanti altri gussaghesi (Francesco Gnocchi, Giuseppe Cartella, Luigi De Peri, Nicolina e Battista Drera, l’organista Luigi Codenotti, Agnese Abeni, Faustino Faroni, Il gruppo Sentieri, Nino Frassi e il già citato Marchina), uomini e donne che, spesso nell’ombra, hanno regalato (e regalano) un grande servizio alla comunità.
Fonte: Giornale di Brescia