Scuole, municipi, palazzetti dello sport e sale civiche sono i protagonisti del progetto per lo studio e la verifica della vulnerabilità sismica avviato dalla Comunità montana. La Valtrompia si sta mobilitando per mettere al sicuro i suoi edifici strategici e lo fa a partire dalla verifica della vulnerabilità sismica, che consentirà di individuare i punti critici delle strutture in esame. Terminata questa prima fase verranno redatti gli studi progettuali, che indicheranno quali e quanti interventi di adeguamento, rafforzamento o miglioramento necessitano gli edifici. Certo, dalla teoria alla pratica le cose si fanno più complesse: un conto è avere in mano 19 prospetti che indicano quali sono gli interventi necessari e un altro avere in tasca il denaro per concretizzarli.
Ma oggi per un Comune o anche per una Comunità montana è quasi impossibile disporre di tutti i soldi che occorrono. La «tattica» consiste nel predisporre i progetti in modo da riuscire a partecipare ai bandi regionali, statali o europei. Ed è proprio in quest’ottica che la Comunità montana si sta muovendo: l’obiettivo è quello di partecipare al bando regionale che finanzia interventi di prevenzione del rischio sismico sugli edifici strategici. Che per la Valle sono 19: i municipi di Collio, Bovegno, Marmentino, Tavernole, Lodrino e Caino, la scuola materna di Pezzaze, la media consortile di Lavone, la «Tito Speri» di Marcheno, l’asilo «Bassoli» di Gardone, la scuole elementare di Brione, la primaria «Rodari» di Lumezzane, l’asilo di Cogozzo, l’elementare di Bovezzo e la primaria gussaghese di Ronco. Seguono la sala civica di Irma, il palazzetto dello sport di Polaveno, Villa Usignolo a Sarezzo e il magazzino della Protezione civile di Concesio.
Fonte: Giornale di Brescia