Hanno messo a segno colpi in gran parte del Centro-nord non risparmiandosi alcune sortite anche nel Bresciano, tra il capoluogo e la provincia. Obiettivo delle loro razzie erano le batterie dei gruppi di continuità dei ripetitori per la telefonia mobile. Per portare a casa il bottino, secondo gli inquirenti, non si sarebbero fatti scrupoli, «danneggiando gli impianti elettrici dei ripetitori e le infrastrutture destinate alle telecomunicazioni». Dodici le persone coinvolte nella indagine condotta dalla polizia Stradale (nei mesi scorsi erano state raggiunte da alcune misure cautelari) di diverse province e coordinata dalla Procura di Brescia e per loro è arrivato il momento di confrontarsi con il giudice. La banda, formata interamente da persone di origine napoletana che tra i complici avevano anche un quarantaquattrenne di Passirano e un 39enne del Burkina Faso, è accusata di associazione a delinquere finalizzata: «Al commettere una serie indeterminata di delitti contro il patrimonio consistenti nel furto, ricettazione e riciclaggio di batterie tampone installate nei siti per la telefonia mobile». Due di loro hanno scelto la strada del dibattimento, gli altri dieci hanno optato per riti alternativi. Nove degli imputati saranno giudicati con il rito abbreviato, l’ultimo invece patteggerà. La banda, come detto, aveva preso di mira anche alcuni ripetitori per la telefonia mobile installati tra città e provincia. Gli assalti avevano interessato in provincia i siti di Acquafredda, Erbusco, Ghedi, Gussago e Isorella, mentre in città i predoni avrebbero preso di mira il ripetitore di via Val Saviore. Furti che avrebbero potuto creare gravi problemi alla popolazione in caso di emergenza. Per il gip che nei mesi scorsi aveva disposto il giudizio immediato, le incursioni dei ladri di batterie dei gruppi di continuità avrebbero danneggiato gli impianti elettrici: «Mettendo in pericolo le comunicazioni telefoniche in particolare quelle per il pubblico soccorso e le comunicazioni d’urgenza».L’udienza, ieri si è celebrata la prima per i dieci che hanno scelto i riti alternativi, è stata aggiornata all’8 di luglio.
Paolo Cittadini
Fonte: Bresciaoggi