La crisi scoppiata nella seconda metà del 2008 oltreoceano ha irrimediabilmente segnato anche il nostro territorio. In cinque anni – dal 2009 al 2013 – Brescia ha perso quasi 2mila aziende, ha accumulato più di 250 milioni di ore di cassa integrazione e, come emerge dai dati diffusi nei giorni scorsi dal Ministero delle Finanze, ha subito una decurtazione dei redditi pari a un miliardo e 290 milioni di euro. Un costo non indifferente.
Il reddito medio (lordo) dichiarato nel 2009 dagli 860mila contribuenti bresciani ammontava a 22.382 euro e nel giro di cinque anni ha riportato un calo di 1.571 euro, fino a toccare quota 20.811 euro. Brescia, probabilmente per la sua economia prettamente manifatturiera, rientra così nel gruppo dei territori (insieme a Bergamo, Como, Milano, Roma e Palermo) che – secondo i dati diffusi dal Mef – ha sofferto più di altri la crisi. Nel quinquennio 2009-2013, gli italiano hanno mediamente patito un taglio dei redditi del 5,5% (-7,02% nel Bresciano), anche se per esprimere un giudizio onesto sul livello di povertà (o di ricchezza) raggiunto dal nostro Paese si dovrebbero prendere in considerazione anche il peso conseguito dall’«economia sommersa» e degli affari «in nero» conclusi nello stesso periodo di analisi.
Dai dati espressi negli Unico e nei modelli 730 elaborati dal Fisco, è nei Comuni più poveri che si vedono maggiormente gli effetti della recessione economica. In cinque anni, il reddito medio dei contribuenti di Magasa (Alta Valsabbia) è diminuito del 23,48%, da una media di 16.288 a 12.463 euro lordi. Lo stesso discorso vale anche per Monno (Alta Valcamonica) dove il reddito imponibile è sceso da 19.324 a 15.317 euro lordi annui (-20,74%). Nel Bresciano ci sono trentasei municipi che nel 2013, oltre a riportare un reddito annuo sotto la media provinciale (pari a 20.811 euro), segnano anche un calo dei redditi annui di almeno dieci punti percentuali. E dal punto di vista geografico, Valsabbia e Valcamonica sono le zone più rappresentate.
In controtendenza rispetto all’andamento nazionale e provinciale, Brescia vanta anche delle eccezioni: i Comuni di Cividate Camuno, Polaveno, Tremosine, Verolavecchia, Lodrino e Paratico nel quinquennio 2009-2013, nonostante la crisi, hanno registrato una crescita del reddito medio (lordo) dichiarato. L’incremento più significativo è riportato dal municipio di Paratico dove le entrate medie annue sono passate da 21.542 a 22.484 euro.
Erminio Bissolotti
Comune | NR dichiarazioni |
Reddito complessivo 2013 |
Reddito medio 2013 |
Reddito medio 2009 |
Differenza | Variazione |
---|---|---|---|---|---|---|
GUSSAGO | 11.518 | 266.347.478 | 23.124 | 25.223 | -2.099 | -8,32% |
Fonte: Giornale di Brescia