Nell’attesa che la difficile situazione finanziaria si sblocchi, si moltiplicano le iniziative di sostegno ai lavoratori della Fondazione Richiedei di Gussago. Nei giorni scorsi il gruppo bresciano dell’associazione «Donne nella crisi – In camper per Helleniko» non ha voluto far mancare il proprio appoggio ai dipendenti recandosi con un camper davanti al presidio di Gussago e fermandosi per circa un’ora all’ingresso della struttura sanitaria.
Riguardo ai prossimi passi per far uscire la struttura sanitaria dalla pesante crisi in cui naviga da tempo, per i primi giorni di novembre sono attese decisioni sul futuro dei circa 450 lavoratori impegnati nelle strutture di Gussago e Palazzolo sull’Oglio, un’area che comprende un bacino d’utenza di circa 200 mila persone. Mercoledì 6 novembre è infatti in calendario un incontro a livello di vertice per individuare le misure da adottare a partire dal prossimo 1° gennaio. Successivamente, il 13 novembre, toccherà ad una delegazione di lavoratori incontrare l’azienda e definire percorsi condividi di uscita dalla crisi.
Il personale finora non ha mai mancato al proprio impegno professionale e regolarmente sono state erogate le retribuzioni, ma il 31 dicembre è la data ultima entro la quale gli amministratori dovranno aver fissato un quadro definitivo della situazione e le soluzioni che bisognerà adottare per evitare il tracollo di una struttura di riferimento nel panorama sanitario bresciano.
Che cosa accadrà in futuro? Una domanda che potrebbe trovare risposta mercoledì 13 novembre, giorno scelto per l’incontro tra azienda e lavoratori. Nei giorni scorsi la segretaria generale della Fp-Cgil, Donatella Cagno, aveva illustrato valutazioni e suggerimenti del sindacato nella commissione sanità in Regione; ricordando come grazie alla politica di riduzione del salario dei dipendenti sia stato notevolmente abbassato il deficit, sceso da 4,2 milioni di euro del 2009 ai 600 mila euro previsti per il prossimo anno. Ma che ciò sia sufficiente a scongiurare tagli è tutto da vedere, anche perché molto dipenderà dall’intervento della Regione.
A.MAF.
Fonte: Bresciaoggi