Richiedei: investimenti per 6 milioni tra Gussago e Palazzolo. Ulteriori tagli aggravano il deficit

Ingresso Fondazione Richiedei a Gussago

Investimenti per 6 milioni tra Gussago e Palazzolo

Intenso piano di investimenti, già avviato, per circa sei milioni di euro. Tra questi, a Palazzolo lavori di ristrutturazione per ospitare su un solo piano i pazienti dell’Alzheimer e della Riabilitazione generale geriatrica che aumenterà di tre posti letto per ridurre la lista d’attesa che oggi è mediamente di 25 persone. I lavori assorbiranno un investimento di circa 1,4 milioni; il primo lotto sarà pronto a fine aprile ed il secondo lotto a fine ottobre. Sono terminati i lavori per trasferire dal Cubo Bianco al fabbricato storico i 15 posti di degenza ed i 10 di Day Hospital del Centro Disturbi Alimentari, gestito dall’Ospedale Civile. L’investimento è stato di circa 1,3 milioni. L’Hospice, che oggi ha otto posti letto, verrà rinnovata e aumentata di cinque posti, verrà aperto a fine mese. Questo per rispondere ad una domanda crescente: nel 2012, ad esempio, i medici hanno avuto colloqui con i famigliari di 292 pazienti, ma solo 166 (56.8%) sono stati ricoverati. L’investimento per l’hospice ammonta a 600 mila euro. Il trasferimento della Rsa nell’edificio «Cubo Bianco» permetterà l’apertura di 13 posti letto aggiuntivi, per un totale di 113 letti. Altri 6 posti di sollievo erano già stati creati nel 2012 nei nuovi locali della «Casa Albergo».

E gli ulteriori tagli aggravano il deficit

Il 2012 chiude con 1,5 milioni di rosso. Altri 500mila «persi» con la spending.

La Fondazione Richiedei ha chiuso il 2012 con un rosso di bilancio pari a 1,5 milioni di euro. Un conto sul quale è stato posto un ulteriore carico di 500mila euro per effetti della «spending review» e di ulteriori sei milioni di investimenti per adeguare le strutture alle normative di sicurezza, condizione necessaria per avere l’accreditamento regionale. «In questo quadro, sono intervenute anche le banche che hanno sollecitato interventi sul costo del lavoro che rappresenta oltre il 50% del totale dei costi» spiega il presidente della Richiedei, Fausto Gardoni. Per questo, dopo una cinquantina di incontri, è stato siglato un accordo con i sindacati che prevede una decurtazione in busta paga che interviene sul Fondo della produttività e del Premio di risultato. Obiettivo: salvaguardare il livello dei posti di lavoro e contribuire alla sopravvivenza della Fondazione ed al mantenimento dei servizi socio sanitari ed assistenziali offerti al territorio. L’accordo consente alla Fondazione un risparmio annuale di circa 500mila euro, inclusi gli oneri riflessi. L’accordo, sottoscritto a metà gennaio, prevede una riduzione non lineare sul premio di produttività, che va dal 50% del comparto (siglato da Cgil, Cisl, Uil) al 63% dei dirigenti (siglato da Uil e Umi). Prevede anche, per alleggerire l’effetto della riduzione in busta paga, di erogare il saldo produttività 2011 in quote mensili a partire dal febbraio 2013. Inoltre, l’anticipazione della produttività annuale per il 2013 e anni seguenti sarà dell’85% come acconto, invece dell’80% sinora in vigore. La validità è triennale, con verifiche annuali tra le parti sull’andamento finanziario economico della Fondazione. Gli effetti mensili della riduzione del Fondo di produttività vanno dai 55,60 euro al mese per l’ausiliario socio-sanitario, agli 89,04 per l’infermiere turnista, fino ai 496,44 per il medico di struttura complessa.

«Sforzo per garantire il posto di lavoro a tutti»

I sindacati lamentano la «voce molto debole» delle istituzioni e della politica.

Un accordo che è costato moltissimo, non solo in termini economici. Ma l’obiettivo è salvaguardare tutti i posti di lavoro all’interno di una struttura, qual è la Fondazione Richiedei di Gussago, che deve rimanere pubblica. Punti fermi, sui quali vi è concordanza tra le differenti sigle sindacali che hanno siglato un impegno per il futuro della storica realtà bresciana. «È stata una scommessa con il nuovo Cda: l’obiettivo primario è di mantenere il lavoro e sanare la struttura. Ci crediamo, anche se proseguiremo nelle verifiche passo dopo passo» spiega Diego Zorzi della Funzione pubblica della Cisl. Al proposito, l’accordo prevede anche l’istituzione di un «comitato di direzione» che supporterà presidente e direttore generale ed ha funzioni di consulenza tecnico-sanitaria.
«Il nostro sforzo rischia di essere vanificato se non ci saranno risposte concrete da parte di Comune, Asl e Regione» aggiunge Demetrio Barbagiovanni della Uil. «C’è stata una totale condivisione del personale perché vogliamo salvaguardare l’occupazione e continuare ad avere un reddito per tutti, seppur decurtato in modo significativo – continua Stefano Ronchi della Cgil -. La trattativa è iniziata dopo la disdetta dell’accordo di produttività da parte del Cda. Con loro abbiamo lavorato, ma le istituzioni dove sono?». Infine, Francesco Falsetti, presidente dell’Unione medici italiani, sottolinea quanto sia stato determinante, nel percorso, «credere nell’istituzione, sia per la sua qualità sia per la quantità di persone che la rendono singificativa nel panorama sanitario e socio-sanitario». Sottolineando, oltremodo,«il sacrificio dei lavoratori per salvare le prestazioni offerte ai cittadini, cadute sotto la mannaia della spending review».

Fonte: Giornale di Brescia

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