L’assessore regionale alla Sanità, Giulio Gallera in risposta a una richiesta avanzata dal candidato sindaco Luca Aliprandi, conferma la scelta di Palazzo Lombardia di aprire, alla Fondazione Richiedei, un Ospedale territoriale. Il mese prossimo sarà avviata la sperimentazione che dovrebbe poi portare alla stabilità dell’offerta sanitaria. Un risultato importante per il paese, sia sotto il profilo medico-sanitario che occupazionale, che dovrebbe accelerare l’uscita del Richiedei dalle strette di bilancio.
«Nello spirito della riforma del sistema sanitario, Regione Lombardia intende promuovere l’avvio di un progetto presentato dall’Ats di Brescia e riguardante la realizzazione sperimentale di una degenza di comunità di 20 posti letto presso la Fondazione Richiedei di Gussago – scrive Gallera -. Il progetto si inquadra nella fattispecie dell’Ospedale di Comunità, previsto dal DM 70-2015, gestito da personale infermieristico, in cui l’assistenza medica è assicurata da medici di medicina generale, valorizzando quindi le risorse professionali presenti sul territorio. La sperimentazione avrà durata di sei mesi dal 1° luglio 2017 al 31 dicembre2017. È prevista l’evoluzione della sperimentazione verso la realizzazione di un Presidio Ospedaliero Territoriale (Pot) di cui Fondazione Richiedei sia ente gestore con l’eventuale collaborazione di Asst Spedali Civili di Brescia. Le risorse impiegate per l’attuazione della sperimentazione ammonteranno ad un massimo di 600mila euro». Gallera precisa che la domanda di servizi socio-sanitari per anziani o soggetti affetti da patologie croniche è diventata sempre più consistente determinando la necessità di sperimentare nuovi modelli organizzativi su cui articolare la rete d’offerta.
Federico Bernardelli Curuz
Fonte: Giornale di Brescia
Via dal Richiedei, iniziati i traslochi dei reparti
Tempo di traslochi per i reparti dell’ospedale Civile finora distaccati presso la Fondazione Richiedei di Gussago: una scelta – ribadisce il Civile in una nota – finalizzata «a un diverso e più razionale utilizzo delle risorse» e «a dare attuazione alla legge di riforma del Servizio Socio Sanitario Regionale». Lo scorso lunedì (5 giugno) il reparto di Geriatria è stato trasferito da Gussago al presidio ospedaliero di Montichiari. Il reparto, dotato di 20 posti letto, è stato collocato al quarto piano ala Ovest del presidio. Ancora qualche settimana e il 30 giugno anche il reparto di Riabilitazione Cardiologica, anch’esso ospitato fino ad ora nei locali della Fondazione Richiedei a Gussago, verrà trasferito: la destinazione sarà il presidio ospedaliero di Gardone Val Trompia (il reparto, dotato di 27 posti letto, sarà collocato al settimo piano).
Il trasferimento del reparto di Riabilitazione Cardiologica consentirà di completare, in ambito cardiologico, l’offerta assistenziale dell’o- spedale di Gardone Val Trompia, nel quale è già presente il reparto di Cardiologia dotato di 16 posti letto di degenza, dei quali 4 organizzati in terapia semi-intensiva, e di un servizio di Day Hospital. Il valzer dei trasferimenti prevede anche un terzo trasloco, questa volta da Gardone Val Trompia in direzione Montichiari: si tratta del reparto «Sub acuti» (dedicato a pazienti che, superata la fase acuta della malattia, hanno necessità di essere trattati in regime di ricovero a media intensità assistenziale), dotato di 20 posti letto, che il prossimo 12 giugno verrà trasferito dalla valle alla Bassa, al quarto piano ala Est del presidio di Montichiari.
Il trasloco del reparto di Geriatria e di quello per pazienti «Sub acuti» è finalizzato a dar vita nel presidio di Montichiari a un polo geriatrico dove avviare un percorso assistenziale dedicato in particolare al paziente anziano, fragile, affetto da patologie croniche, che vedrà coinvolte tutte le Unità Operative e i servizi del presidio. Si sperimenterà un nuovo approccio calibrato sulle esigenze dell’anziano, che prevederà la valutazione multidimensionale del bisogno e la presa in carico multidisciplinare, con l’obiettivo di estendere questo modello, dopo una fase di rodaggio, anche agli altri presidi degli Spedali Civili. La scelta di creare un polo geriatrico a Montichiari, e non a Brescia, è stata accompagnata da qualche polemica, dal momento che nel capoluogo un residente su 4 ha più di 65 anni (48 mila persone), e gli over 65 rappresentano il 13,3 per cento della popolazione: fra questi vanno annoverati oltre 7 mila anziani potenzialmente fragili, perché sopra gli 80 anni e soli. Secondo alcune voci – come quella di Gianbattista Guerrini, geriatra, direttore sanitario della Fondazione Brescia Solidale e past president della sezione lombarda della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria – si tratta di una decisione sbagliata, destinata ad aumentare la domanda di ricovero sul Civile: secondo i critici la risoluzione della convenzione col Richiedei doveva rappresentare l’occasione per trasferire la Geriatria al Civile, e dotare «finalmente» anche l’ospedale della città di competenze geriatriche per farsi carico della specificità dei problemi sanitari della popolazione anziana, che è in crescita.
Lisa Cesco
Fonte: Bresciaoggi
Candidati sindaco e sindacati insieme per il Richiedei
Tutti e cinque i candidati sindaco a Gussago e le sigle sindacali hanno scritto una lettera al presidente del Cda della Fondazione Richiedei, invitandolo a soprassedere alla decisione del licenziamento di 29 lavoratori (un infermiere generico, un tecnico di laboratorio, otto operatori tecnici addetti all’assistenza -Ota-, 14 ausiliari, 5 operatori tecnici). Le procedure, infatti proseguono, nonostante i tentativi da parte dei sindacati e del Cda di giungere a un accordo, non conseguito nei tempi prestabiliti.
«Non riteniamo sostenibile la ricaduta dell’impatto sociale ed economico, sia nella comunità gussaghese sia nelle famiglie dei lavoratori, in quanto l’età non permetterebbe un facile ed immediato ricollocamento nel mondo del lavoro», scrivono aspiranti sindaci e sindacalisti. I firmatari ritengono che ricorrano le condizioni per valutare a fine anno le eventuali difficoltà occupazionali, una volta definito sia il quadro di organizzazione della sanità bresciana sia i costi relativi all’internalizzazione dei servizi. «Resta in campo – è scritto nella lettera – il massimo e comune impegno sia delle forze sociali sia dei candidati sindaci ad esercitare le dovute pressioni nei confronti delle istituzioni preposte, per garantire che le prospettive avute nel corso di questi ultimi tempi trovino ascolto e concretezza nelle prossime settimane». Nella lettera si ricorda che «l’impegno dei lavoratori e della dirigenza medica e amministrativa del Richiedei ha contribuito al risanamento del bilancio per ben 500mila euro all’anno, a partire dal 2015». Restano invece senza copertura 32 liberi professionisti e lavoratori a tempo determinato.
Federico Bernardelli Curuz
Fonte: Giornale di Brescia