Richiedei, non esiste alcun “Piano B”

Richiedei

Forti divisioni in Consiglio comunale sulla fidejussione «condizionata» per ridare ossigeno alla Fondazione.

La fidejussione del Comune di Gussago alla Fondazione Richiedei è passata a metà. L’Amministrazione guidata dal sindaco Bruno Marchina garantirà la prima tranche del prestito (un milione di euro concessi dal Banco di Brescia) mentre per la seconda, sempre di un milione da scaglionare in giugno e settembre, il Comune si riserva di pensarci. «Alla Richiedei abbiamo chiesto l’istituzione di un gruppo di lavoro, che in un paio di mesi prospetti un percorso per uscire dalla crisi – sottolinea il sindaco Marchina -. Tra Comune e Fondazione dovrà esserci un costante confronto. Solo dopo aver valutato i risultati decideremo se garantire la seconda tranche».

Il sindaco nega l’esistenza di un «Piano B» che coinvolge la cooperativa «Il Gabbiano», che con una lettera dell’11 gennaio si è dichiarata disponibile a partnership con la Richiedei o a rilevare rami di azienda: «Non facciamo fantascienza – ribadisce il sindaco -. La lettera è stata ricevuta, ma non è seguita alcuna trattativa».

Sulla richiesta di gran parte della minoranza di istituire una commissione d’inchiesta su come si è generata la voragine debitoria della Fondazione gussaghese – 28 milioni di euro – il sindaco è lapidario: «Boutade senza senso. I presidenti della Richiedei hanno sempre relazionato al Consiglio, senza segreti. Ora abbiamo dato ossigeno alla Richiedei, è vitale rilanciare e giocarci la partita in Regione». Voto contrario alla fidejussione da Mara Rolfi (Cinque stelle): «Siamo attenti alla Richiedei e ai lavoratori, ma ci chiediamo a cosa serva questa boccata d’ossigeno. Il rischio è che al Comune vengano meno le risorse per servizi e scuole». Astenuto l’ex sindaco leghista Lucia Lazzari: «Dal decennio 1999-2009 è uscito un ente che tecnicamente si poteva definire fallito. Il monitoraggio sulla Richiedei deve essere diretto e si deve finalmente trovare una via d’uscita a una situazione complessa».
C.M.

Fonte: Bresciaoggi

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