«La Richiedei non è in pericolo e saremo in grado di salvarla»

Ingresso Fondazione Richiedei a Gussago

Il sindaco di Gussago Bruno Marchina rassicura sul futuro della storica realtà dopo l’allarme del presidente Fausto Gardoni.

«Il Comune di Gussago è pronto ad intervenire con eventuali nuove fideiussioni, ed è in condizioni di farlo, per “salvare” la Fondazione Richiedei di Gussago. Ma ad un patto: che la realtà non cambi tipo di connotazione e non vengano mai messi in dicussione la storia, i valori e gli obiettivi della Richiedei. Come non è assolutamente messa in discussione la qualità dei servizi che sono regolarmente garantiti e la professionalità di chi vi lavora. Ricordo che il personale ha fatto, e sta facendo, molti sacrifici, anche economici, per il “bene” della Richiedei».

Bruno Marchina, sindaco di Gussago, interviene sulla situazione della storica struttura, a pochi giorni dall’intervista rilasciata al nostro giornale da Fausto Gardoni, presidente della Fondazione. Gardoni aveva dichiarato che «dopo giugno 2013, senza un nuovo finanziamento, andremo in default e saremo costretti a cessare l’attività o ad adire a procedure fallimentari o concordatarie». Rispetto alla Fondazione, il Comune di Gussago ha il potere di nominare il consiglio di amministrazione, ma non di revocarlo. Consiglio che agisce in autonomia, ovviamente in accordo con la realtà in cui opera. «Credo che le dichiarazioni di Gardoni siano state il frutto di un eccesso di zelo e di preoccupazione forte per il futuro della Richiedei – spiega Marchina -. Ritengo, anche, che si sia trattato di dichiarazioni impegnative tese a lanciare messaggi forti alla politica, in particolare a quella regionale, affinché si prenda a cuore la situazione della Richiedei. Del resto, che la situazione economica e finanziaria non sia brillante, è noto a tutti. Ed è una situazione che si trascina da anni. Ma non siamo vicini al fallimento». Il sindaco, a supporto delle sue parole, fa riferimento ad uno studio sulla realtà economica della Fondazione condotto da personale interno ed esterno. Studio che l’amministrazione comunale di Gussago aveva preteso prima di concedere, lo scorso marzo, la fideiussione di un milione di euro. «Da quei dati si evince che, allo stato attuale, la Richiedei non necessita di ulteriori finanziamenti» ha detto Marchina. Aggiungendo, tuttavia, che «la tranquillità finanziaria è garantita solo per i prossimi mesi». È ovvio, dunque, che qualche fatto nuovo deve accadere entro fine anno. «Intanto, basterebbe che la Regione versasse la parte di budget non riconosciuto per l’alcologia di Palazzolo: ogni anno per quel servizio si perdono circa 360mila euro» aggiunge il primo cittadino di Gussago. Convinto, tuttavia, che «la Richiedei ha comunque in sè le risorse necessarie per avviare un percorso virtuoso, malgrado il pesante indebitamento con le banche». Entra anche nel merito dei servizi dell’Ospedale Civile – Cardiologia riabilitativa e Geriatria – i cui contratti sono in scadenza a partire dal prossimo anno. E che, nelle intenzioni del commissario straordinario dell’azienda ospedaliera, potrebbero essere trasferiti in strutture di proprietà dell’ospedale. «I contratti che vennero stipulati a suo tempo dalla Richiedei con il Civile nacquero all’interno di un progetto ampio, che comprende anche l’Università degli Studi, e che aveva come obiettivo quello di realizzare un percorso che, per i pazienti, inizia in ospedale con la fase acuta e continua in strutture specialistiche in quella successiva, prima della guarigione e delle dimissioni – spiega Marchina -. Ora, al di là degli aspetti strettamente mercantili di quando scade un contratto e di quanto si spende per gli affitti e per i servizi, sono certo che le motivazioni che spinsero a sottoscrivere la collaborazione siano ancora fortemente attuali e che debbano essere messe in gioco prima di assumere qualsiasi altra decisione». Ed aggiunge: «In una logica, anche economica, di chi deve gestire l’organizzazione dei servizi, credo che convenga avere a disposizione un’istituzione della portata della Fondazione Richiedei, dotata di tutti i servizi necessari, in cui gestire le fasi di ricovero post-acute». Ricordiamo che alla Richiedei, nei presidi di Gussago e di Palazzolo, lavorano complessivamente, a vario titolo, 430 persone.
Anna Della Moretta

Fonte: Giornale di Brescia

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