Richiedei, a rischio 67 posti di lavoro

Fondazione Richiedei

Lacrime. Generate da un costo umano e sociale pesantissimo: ad altissimo rischio, ora, sono i posti di lavoro di 67 persone. Il loro licenziamento in cambio della salvezza della Fondazione Richiedei di Gussago. Carlo Bonometti, presidente del Consiglio d’amministrazione, non ha lasciato spazio a fraintendimenti, illustrando la situazione al sindaco Bruno Marchina e ai consiglieri comunali di Gussago durante una riunione della Commissione Assistenza.

«Abbiamo presentato proposte concrete di risanamento, accolte nel più totale silenzio della politica regionale. Ora siamo all’atto finale: geriatria e riabilitazione cardiologica del Civile traslocheranno in aprile, e nei nostri conti si apre una voragine di 2,7 milioni di mancati ricavi. Se nessuna voce si alza, le alternative sono due: licenziare le persone, o vendere la Fondazione. Gli appetiti ci sono, e molti. Ma noi non siamo disposti, certi di non avere alcuna responsabilità per una situazione debitoria che si trascina da decenni e che è tornata in utile da poco, a fare il lavoro sporco di macelleria sociale, lasciando a casa le persone per poi constatare, subito dopo, la cessione degli asset più importanti o totali, la concessione di accreditamenti e il riallacciamento di collaborazioni ormai date per defunte».

Parole dure, quelle pronunciate da Carlo Bonometti, frutto di una «amara constatazione»: «A fronte di proposte concrete, subito attuabili e che fanno risparmiare al sistema sanitario pubblico, non abbiamo mai, nemmeno per educazione, ricevuto alcuna risposta». In concreto: «Dalla cabina di regia che si è insediata lo scorso novembre in Ats è stato deciso che una delle soluzioni potrebbe essere l’attivazione di 18 posti letto di alcologia. Diciotto che entrano, a fronte dei cinquanta che escono, lo squilibrio è evidente. Una soluzione nemmeno a metà. Eppure – ha detto il presidente – avevamo presentato esattamente due anni fa una proposta che prevedeva la realizzazione di un polo geriatrico in collaborazione con il Civile di Brescia: corsia preferenziale per il codice argento e presenza di geriatri nel pronto soccorso del Civile, con la prosecuzione delle cure dopo la fase acuta al Richiedei per la riabilitazione o a domicilio con supporto alla famiglia, in casa protetta o in Rsa. Un progetto che farebbe risparmiare alla sanità pubblica dai 7,9 ai dieci milioni di euro annui, perché accorcerebbe le giornate di degenza degli anziani in ospedale. Ogni giorno in ospedale costa, infatti, dai 700 ai 900 euro, mentre in riabilitazione ne «bastano» 156. Piano che avevamo adeguato alle indicazioni della legge di riforma regionale, orientandolo alle attività del Presidio ospedaliero territoriale.

Il risultato? Che il polo geriatrico del Civile nascerà a Montichiari, costringendo i 900 pazienti annuali della geriatria a farsi curare altrove». Non solo. «Si parla tanto dell’alcologia, ma senza nulla di concreto. Di certo, invece, c’è una lista d’attesa di un centinaio di pazienti che attende di fare la riabilitazione al Richiedei: in realtà, abbiamo 72 posti letto accreditati, ma l’Ats ce ne paga solo 54. Se ce li facessero usare tutti, dimostrerebbero un reale segnale di interesse per i bisogni delle persone».
Anna Della Moretta

Fonte: Giornale di Brescia

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