Per ricordare i “martiri” di Sella dell’Oca

Sella dell'Oca, la prima commemorazione

Un luogo che rievoca le atrocità della guerra, un incontro per celebrare il ricordo, il valore e il sacrificio estremo per la difesa dei propri ideali. La Sella dell’Oca non va dimenticata e con essa gli orrori avvenuti il 28 ottobre 1944 quando i giovani partigiani Mario Bernardelli e Giuseppe Zatti, di 20 e 19 anni, furono fucilati da un plotone fascista di ritorno da un rastrellamento. La notte precedente all’arrivo della Brigata Nera «Tognù», un gruppo di venti stremati partigiani aveva bussato alla porta del convento in cerca di cibo e riparo. Una fugace ma corroborante cena a base di polenta, stracchino, patate e vino. Quindi viene indicato ai combattenti un piccolo capanno lungo il sentiero per san Vigilio, ove poter riposare. Il fato è però avverso agli uomini della Resistenza: il giorno successivo, Mario Bernardelli, aprendo la porta del casino, incappa nella colonna fascista e inizia istintivamente a sparare. Le Brigate Nere accerchiano i partigiani (molti dei quali riescono a fuggire), freddano immediatamente Santo Moretti e catturano Bernardelli e Giuseppe Zatti, poi costretti a marciare da Polaveno fino a Sella dell’Oca. Qui, fatti voltare di spalle contro il muro di Villa Tilde, vennero fucilati.

Il Comune e il Cupa di Gussago ricordano l’accaduto domani con la tradizionale commemorazione che prevede: ritrovo in piazza San Lorenzo e deposizione della corona alle 9.15; quindi la partenza per Sella dell’Oca ove, al termine della Messa delle 10:30, Laura Valgiovio ricorderà il valore dei due giovani partigiani.
Federico Bernardelli Curuz

Fonte: Giornale di Brescia

Per approfondire:
– locandina 72^ anniversario di “Sella dell’Oca”
– i fatti di Sella dell’Oca

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